BUGUGGIATE Immagini shock di incidenti stradali per impressionare i più giovani facendoli riflettere a lungo sui pericoli della strada. Partirà dai banchi di scuola la lotta del Comune di Buguggiate alle stragi che ogni settimana si consumano sulle strade del nostro territorio. Incidenti a volte molto gravi, che mietono vittime proprio tra i giovanissimi.
La molla che ha sollecitato l’amministrazione comunale è scattata in seguito al gravissimo incidente d’auto, avvenuto alla fine di luglio lungo l’Autolaghi proprio all’altezza di Buguggiate, nel quale avevano perso la vita tre giovanissimi varesini, Luca Vilardi, Paolo Dal Fior e Andrea Minonzio. Un incidente che ha choccato l’intera provincia di Varese. E, purtroppo, non l’unico. Quattro anni prima, sul cavalcavia di Gazzada, a poche centinaia di metri in linea d’aria dal punto dello schianto di luglio, in una tragedia simile persero la vita altri tre giovanissimi della zona, Andrea Imperiale, Agostino Caristo e Mirko Porku. Due drammi enormi che colpirono al cuore intere comunità lasciando, in tutti coloro che li avevano conosciuti, un vuoto incolmabile.
Le immagini tutte uguali di quelle stragi terribili adesso diventeranno materiale didattico da mostrare ai ragazzi delle scuole medie di Buguggiate. Sperando che la terapia d’urto possa illuminare le coscienze degli automobilisti di domani. E spingerli a essere più prudenti quando percorrono una strada. Almeno questa è la speranza di chi promuoverà il progetto decidendo di mettere lo spettacolo fotografico macabro e duro di un incidente al servizio di alcune giornate educative pensate per salvare future vite umane.
«Abbiamo iniziato a pensarci – spiega il sindaco di Buguggiate, Cristina Galimberti – dal giorno in cui si è verificato quel terribile incidente nel quale hanno perso la vita tre giovanissimi. L’idea – aggiunge il primo cittadino – è quella di coinvolgere anche fasce di età superiori, partendo dai ragazzi delle scuole. A un progetto di questo genere – prosegue – potrebbero partecipare anche i carabinieri della stazione di Azzate». La voglia è quella di choccare, mostrando immagini crude: «E’ un modo – spiega il sindaco – per far capire ai giovani che guidare è una responsabilità verso sé stessi e verso gli altri. Sarà un momento educativo, di prevenzione e sarà anche l’occasione per spiegare ai ragazzi quanto sia pericoloso trovarsi alla guida dopo aver bevuto o aver assunto sostanze stupefacenti. Le conseguenze sarebbero irreparabili».
La ferraglia, le lamiere, le chiazze di sangue sull’asfalto, le sirene accese dei mezzi di soccorso, i volti smarriti di amici e parenti, le auto squarciate resteranno a lungo nella mente di chi guarderà quelle immagini restando di sasso, senza fiato di fronte al dolore e alla tragedia, ripetendo in cuor suo e promettendo a sé stesso che mai e poi farà parte di quel tragico orrore.
b.melazzini
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