Torino, 8 ott. (Apcom) – Un bambino straniero che nasce in
Italia o vi arriva a uno, due anni merita il riconoscimento della
cittadinanza italiana dopo il compimento di un ciclo scolastico,
a 11 anni. Lo ha detto il presidente della Camera Gianfranco Fini
intervenendo all’Assemblea annuale dell’Anci. “Discutere di
cittadinanza – ha detto Fini – significa porsi il problema
dell’opportunità o meno di non considerare come meritevole di un
percorso privilegiato e agevolato coloro che nascono qui, o che
arrivano qui bambini, piccolissimi, percorso privilegiato che si
potrebbe concludere ad esempio dopo il compimento di un ciclo
scolastico”.
“Io non credo – ha aggiunto la terza carica dello Stato – che il
cosiddetto ‘Ius soli’ possa essere automaticamente riportato nel
nostro ordinamento come hanno fatto altri Paesi. Credo che un
bambino che nasce qui, o che arriva qui a uno o due anni, se
rimane in Italia ininterrottamente fino al compimento degli 11
anni, e se frequenta la scuola elementare, sia meritevole, se chi
esercita la patria potestà lo richiede, di vedersi riconosciuto
il titolo di cittadino italiano”.
Tutto ciò, ha precisato Fini, “senza attendere che maturi il
18esimo anno di età, e soprattutto senza verificare l’adesione ad
alcuni valori della nostra società, alla corretta conoscenza
della nostra lingua, ad un minimo di cultura di carattere
storico, alla conoscenza del nostro territorio geografico, ma
soltanto il riconoscimento di una cittadinanza in ragione del
fatto che è stato trascorso un certo numero di anno e ci siano
adempimenti di tipo burocratico”.
Mda
MAZ
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