Immigrati/ Tendopoli Toscana, ancora grande incertezza a Coltano

Firenze, 31 mar. (TMNews) – Oggi a Pisa le strade del centro sono state invase dai manifestanti contrari all’apertura di una tendopoli per gli immigrati a Coltano, nel Parco di San Rossore. Il corteo era partito proprio dalla ex base militare, con in testa i trattori dei coltivatori della zona e, successivamente, decine di bandiere di Prc, Idv e Pd. Contemporaneamente, un nutrito presidio era rimasto davanti all’accesso del campo. Tra Pisa e Livorno tutti si domandano cosa accadrà adesso, dopo 72 ore di notizie, voci, indiscrezioni e, soprattutto, dichiarazioni

ufficiali mutevoli e, per di più, contrastanti. Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che ieri sera era furibondo, dopo l’incontro col ministro Roberto Maroni (“è stata una beffa”), oggi pomeriggio, da Facebook, prima, e da un comunicato ufficiale, poi, ha salutato con soddisfazione un ulteriore “colloquio col ministro, che ha consentito di fare un altro passo in avanti per il modello Toscana”. Solo domani si capirà meglio se davvero i rapporti tra questa regione, che non ha mai ospitato un Cie, e il Governo si siano improvvisamente trasformati.

Il sindaco di Pisa, Marco Filippeschi, ancora in tarda serata, è sicuro che “a Coltano non si costruirà più niente, né una grande tendopoli e nemmeno un sito di minori dimensioni”. Secondo Filippeschi, cioè, Coltano non rientra neanche nella lista dei siti, che devono ospitare dai 50 ai 100 immigrati ciascuno, da sottoporre all’approvazione di Roma.

Intanto a Coltano non si allenta la presa degli abitanti, anche perché, a fronte di una ‘tregua’ di 24 ore concessa da Roberto Maroni, né la Prefettura di Pisa, né la Questura, né la Croce Rossa hanno ricevuto ordini di stop a Coltano. Al contrario, a Filippeschi che chiedeva al prefetto Antonio De Bonis di mostrargli il provvedimento ufficiale per la realizzazione della tendopoli, questi ha potuto esibire “il conferimento dei poteri di soggetto attuatore dell’ordinanza” del 18 febbraio. Un’ordinanza, ribadisce il sindaco di Pisa,

che non impegna necessariamente il sito di Coltano. Se vincerà il “modello Toscana”, come lo ha ribattezzato Rossi, verranno effettuati molti siti, di piccole dimensioni, in ogni provincia toscana, tranne che a Prato (“a cui ho chiesto -dice Rossi- solo un impegno simbolico”). Nei prosismi giorni, dovranno arrivare, secondo le convinzioni della Regione, 500 migranti tunisini da Lampedusa, da distribuire in più luoghi della costa, principalmente. Si parla di Marina di Massa, Piombino, la Val di Cornia, ma anche, nell’interno, di Empoli e Firenze.

Xfi

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