La settimana del sindaco riparte subito con alcuni incontri importanti, probabilmente decisivi, per il futuro del calcio a Varese. Com’è noto, dopo la morte sportiva del Varese 1910, la palla è passata nelle mani del primo cittadino, che sta lavorando sodo per trovare una soluzione che permetta al Varese di ripartire dalla Serie D o dall’Eccellenza.
Oggi Fontana dovrebbe incontrare un imprenditore varesino che si è fatto avanti come papabile sponsor. Da quanto risulta si tratta di una persona dalla solida disponibilità economica. Domani mattina invece il primo cittadino incontrerà , già vicepresidente del Varese 1910, che sarebbe disponibile a ripartire dalla D.
In questo momento ci sono tre cose sicure. La prima è che bisogna fare in fretta: in pochi giorni (al massimo nel giro di una settimana) bisogna trovare una soluzione, creare la nuova società e depositare il marchio, altrimenti non ci sarebbe il tempo per allestire la squadra. Altre due cose certe sono la volontà dell’imprenditore varesino di dare un supporto economico alla nuova società: l’ex patron si è però detto indisponibile a gestire il nuovo Varese in prima persona. Terzo e ultimo punto fermo: è pronto a dare una mano dal punto di vista della gestione sportiva a patto che ci sia, ovviamente, tutto il resto.
A questo punto tiriamo le fila e buttiamo lì una proposta. Niente di utopistico, tutto molto concreto e fattibile, purché lo si voglia. Il Varese si può salvare, serve però circa un milione e 300 mila euro (300 mila come contributo a fondo perduto, più un milione per affrontare la stagione, costruire la squadra e mantenere il settore giovanile). Basterebbe che cinque/sei imprenditori varesini investissero 200 mila euro a testa, e la città sventerebbe il rischio di rimanere
senza calcio. Non è necessario trovare un singolo salvatore della patria: sarebbe sufficiente la buona volontà di cinque persone del nostro territorio. Milanese ha già detto di voler aiutare il Varese a decollare, oggi il sindaco vedrà un altro potenziale investitore varesino. Se si aggregassero altri due, tre soggetti, con il sindaco a far da garante, il Varese tornerebbe a vivere. E questi imprenditori locali entrerebbero nella storia come accadde ai padri fondatori del Varese Football Club.
La gestione sportiva potrebbe essere affidata a una garanzia come Ricky Sogliano, il loro nome finirebbe su tutti i cartelloni dello stadio, e sulla maglia potrebbe comparire una sola scritta: Varese. Sei lettere che griderebbero in faccia a chi ha affossato questa società, non conoscendone l’indole e i valori, che il Varese risorge, e lo fa proprio grazie ai varesini. Intanto si comincia a infondere al Varese il primo soffio vitale; poi ci sarà tutto il tempo per scegliere il presidente e stabilire un organigramma societario. Pensateci bene, imprenditori varesini: tutta la città ve ne sarebbe grata.