VARESE La spending review comunale non s’ha da fare. Il bilancio di Palazzo Estense non gode di buona salute. E la situazione potrebbe peggiorare il prossimo anno, quando si presenterà il concreto il rischio di sforare il patto di stabilità e sarà necessario ridurre sempre di più i costi dell’amministrazione pubblica. Tuttavia, la proposta di istituire una commissione per studiare il ridimensionamento delle spese, votata a maggioranza a giugno nell’ambito dell’approvazione del bilancio preventivo, non è stata ancora attuata. Si tratta di un progetto presentato dal consigliere comunale del Pdl Piero Galparoli, che prevede l’istituzione di una commissione speciale, di tre o cinque membri, formata rispettivamente nei due casi da due consiglieri di maggioranza e uno d’opposizione, o di tre e due. L’intento è scritto nel nome.«Occorre ridure le spese il più possibile – dice Galparoli – soprattutto in vista dell’anno prossimo. Abbiamo infatti avuto numerose difficoltà nell’anno in corso per fare quadrare il bilancio comunale. Per non
trovarci più in questa situazione bisogna prepararsi per tempo». Insomma, è necessario mettere in campo una strategia per evitare gli sprechi. E se non ci sono sprechi, bisognerà trovare altre strade. Una lista di proposte era quella che andava dal blocco delle assunzioni – «siamo già a 939 dipendenti in un Comune di 80 mila abitanti» – al contenimento dei “servizi a domanda individuale”: mostre e musei civici, asili nido, refezione scolastica e parchi gioco. La media della copertura è del 40%. Ovvero, il Comune paga in perdita il restante 60%. Con picchi pesanti sul fronte, ad esempio, dei musei civici, dove gli introiti dell’attività arrivano a coprire solo il 4%.Il documento sulla spending review era stato votato da una maggioranza trasversale durante la seduta del bilancio. Ad oggi, tuttavia, il consiglio comunale non ha ancora notizia sull’applicazione di queste richieste. Mentre, a proposito di spending review, la mancata istituzione è una colpa del consiglio stesso.
s.bartolini
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