In fiamme l’auto della ex «Ma io non c’entro nulla»

«Non sono stato io. Io non c’entro nulla». L’uomo accusato di aver incendiato l’auto dell’ex fidanzata, a Cassano Magnago, ha negato ogni addebito. Interrogato ieri dal gip Luca Labianca il 35enne si è difeso dicendo di non essere il responsabile dell’incendio di un’auto all’interno del box di via Vespucci. In quelle ore, ha detto, si trovava da un’altra parte. L’uomo era stato arrestato a poche ore dai fatti, accompagnato in carcere con le accuse di incendio doloso aggravato e lesioni personali.

Gli avvenimenti risalgono alle prime ore di sabato 19 ottobre, quando un uomo ha appiccato il fuoco a una vettura che si trovava all’interno di un garage. Le indagini condotte dai Carabinieri di Busto Arsizio, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Gallarate e coordinate dal sostituto procuratore Maria Cristina Ria, si sono subito concentrate sull’ex fidanzato della vittima, mai rassegnatosi al termine della relazione sentimentale e costantemente geloso delle frequentazioni della donna. La vendetta, però, poteva avere conseguenze ben più gravi. Le fiamme, partite dal box, hanno infatti raggiunto anche l’abitazione in cui la donna vive con i suoi genitori, mettendoli in serio pericolo. Solo l’intervento tempestivo dei vigili del Fuoco e dei militari dell’arma hanno evitato conseguenze ben più gravi. Gli inquirenti sono arrivati all’uomo grazie a diverse segnalazioni. Qualcuno, svegliato sabato mattina dal violento scoppio, sarebbe riuscito a vederlo, fornendo indicazioni utili ai carabinieri. Secondo l’avvocato Gianluca Fontana, che difende l’uomo, non sarebbero però stati forniti riscontri tecnici a conferma della colpevolezza del suo assistito.

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