«In Grecia sono sereni Ma l’Europa deve sostenerli»

Questa l’idea di Piero Galparoli, consigliere comunale di “Liberi per Varese” , nelle isole elleniche a trascorrere le sue vacanze

– «In Grecia, almeno sulle isole, non si sente la preoccupazione». Così , consigliere comunale di “Liberi per Varese”, che ha scelto di andare in Grecia con la famiglia per una settimana di vacanza. Ieri lo abbiamo contattato per sapere le sue impressioni sul Paese nei giorni dell’ultimatum. La Grecia, infatti, ha tempo fino al 15 luglio, ovvero due soli giorni, per cambiare i sistemi di Iva e pensioni, riformare le regole sulla bancarotta e rafforzare l’indipendenza del suo ufficio di statistica. Fino a quando non ci saranno queste riforme, i colloqui con l’Eurogruppo sul salvataggio non potranno cominciare. Ma, dal punto di vista di Galparoli, che è un punto di vista fortunato perché si trova sull’isolotto di Paros, il popolo greco non è particolarmente stressato dagli eventi. «Mi trovo in un paesino. Non ho visto povertà e disastri. Mi sembra che stiano bene qui» dice Galparoli, in veste di corrispondente estero. Il consigliere l’altro giorno ha lasciato le spiagge ed è andato a fare

due passi in paese, con l’idea di intercettare qualche abitante del posto. Vagando, ha trovato due persone che parlavano italiano e con loro ha fatto due chiacchiere. Il responso: «Non mi sembra che manchi nulla. Ma sicuramente un po’ di preoccupazione la sentono. Meno però di quella che immaginiamo noi. Ma io mi trovo su un isolotto dove si sta come in un altro mondo. Probabilmente, fossi a Salonicco o ad Atene, le cose sarebbero diverse». Galparoli è atterrato con l’aereo a Mykonos e da lì, con il traghetto, ha raggiunto Paros. Non ha incontrato problemi a pagare con carta di credito. «La Grecia è la patria della cultura – conclude il consigliere – Non possiamo pensare l’Europa senza Grecia. Stiamo parlando di un Paese con pochi abitanti. Dobbiamo aiutarli a uscire dal debito pubblico. Per certi versi siamo simili: perché anche noi abbiamo parlamentari che prendono milioni. Loro hanno il turismo, ma non la Lombardia e il Veneto che producono per tutto il Paese»