VARESE Immagini quasi oniriche, di una Natura primordiale, popolata da fate ed elfi, ricolma di fiori profumati in mezzo ai quali indugiano figure femminili di impronta preraffaellita. La poetica pittorica di Romina Costalonga, giovane artista varesina allieva di Mara Lorenzini, si manifesta appieno nella mostra personale “Incipit”, in programma fino al 30 aprile alla sala Multiuniverso di via Rainoldi 14 a Varese (orari: tutti i giorni esclusa la domenica, dalle 9 alle 11,30; lunedì, martedì e giovedì, dalle 14,30 alle 16,30. Info: Uni3Varese, tel. 0332 – 285495. [email protected]).
Tredici le opere esposte, realizzate con tecnica a olio, china e tecnica mista, con formati fino a 100×60 centimetri.
«I quadri rappresentano le raffigurazioni che alcuni chiamano “fate”, presenti in tutte le culture con nomi diversi; io le definisco “spiriti delle piante”. Sono ritratte mentre nascono da una peonia o escono da un cespuglio di caprifoglio, oppure riposano in un prato di violette. C’è chi li ha viste come opere metafisiche o steineriane, e per quanto non conosca a fondo queste teorie, mi trovo d’accordo», spiega Romina, nata nel 1975 e appassionata di pittura fin dalla più tenera età.
Autodidatta per la tecnica dell’acquerello, con cui ha raggiunto ottimi risultati e realizzato la sua prima mostra a Vedano Olona, successivamente ha imparato la tecnica a olio nell’atelier della pittrice Mara Lorenzini.
«Questa tecnica mi permette di esprimere al meglio ciò che ho in mente, anche se l’uso dell’olio non è mai a spessore, ma sempre diluito e trasparente, come un acquerello, il quale resta sempre la mia grande passione».
Mario Chiodetti
b.melazzini
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