VARESE La giunta regionale approva il Pria (Piano aria Regione Lombardia) e Varese corre ai ripari con il piano anti smog. Nell’ultimo anno i livelli di Pm10 sono stati superati 48 volte, contro i 35 consentiti dalla legge. Sono novantuno le misure strutturali contenute nel nuovo piano dell’aria che agiranno su tutte le numerose fonti emissive nei tre grandi settori della produzione di polveri sottili: i mezzi di trasporto (27%), il riscaldamento e la produzione di energia (63%) e le attività agricole (10%). Fra i provvedimenti previsti entro il primo triennio di applicazione del Pria, spiccano il fermo delle auto diesel Euro 3 per sei mesi all’anno nell’area critica e il divieto di combustione della legna in stufe e caminetti a bassa efficienza. Provvedimenti di non facile attuazione nella nostra città, che in un anno ha fermato il traffico nel ring solo per quattro domeniche. Nonstante i livelli di inquinanti nell’aria abbiano superato i limiti di legge. Per ben 48 volte le due centraline cittadine (Vidoletti e via Copelli) e quelle mobili di viale Borri, Belforte ed Europa, hanno segnalato il superamento di Pm10 nell’atmosfera: «Una tendenza in linea con gli anni passati – sottolinea l’assessore alla Tutela Ambientale Stefano Clerici – ma che tenteremo di abbassare. Martedì
in giunta porteremo il piano anti smog cittadino, che già prevede misure drastiche per ridurre l’inquinamento dell’aria». A cominciare dal blocco della circolazione. Si faranno ancora le quattro domeniche ecologiche (da gennaio ad aprile, una volta al mese), ma l’area di blocco sarà più ampia. «Estenderemo anche al di fuori del ring il divieto di circolazione – spiega Clerici- e i mezzi più inquinanti non potranno più circolare». «Adesso dovremo d’includere anche gli Euro 3 nel piano, cosa non facile visto che a Varese ne circolano ancora molti. E poi toglieremo la deroga di circolazione ai mezzi storici, altamente inquinanti, che dal 15 ottobre al 15 di aprile non potranno più girare». Misure restrittive e di adeguamento sono previste anche per gli impianti termici. «La sperimentazione dell’anno scorso diventerà effettiva. Nei centri commerciali e nei negozi cioè, sarà vietato tenere le porte aperte con i riscaldamenti funzionanti e le temperature non dovranno superare i 20 gradi (con due gradi di tolleranza). I controlli saranno più capillari e all’aumento delle polveri sottili nell’aria per troppi giorni consecutivi, chiederemo di abbassare i termostati».Tolleranza zero anche nei confronti degli impianti vetusti. «I cittadini, attraverso incentivi, saranno obbligati entro il 2013 a sostituire gli impianti termici che sono fonte di grande inquinamento».
s.bartolini
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