«In questa città si respira basket. E noi vogliamo “Ripartire da qui”»

Claudio Coldebella a ruota libera, a meno di una settimana dall’esordio in Champions League

Claudio Coldebella ha superato la sua prima estate come direttore generale della Pallacanestro Varese e si prepara, come tutto l’ambiente, ad immergersi nel bello della stagione. C’è tanto da dire, ma soprattutto c’è tanto da vedere. La squadra allestita da Coldebella stuzzica curiosità proprio ora che, al completo, inizia ad effettuare i primi chilometri di rodaggio. Manca poco, meno di una settimana all’esordio in Champions League.

A lui chiediamo quali sono le sensazioni a così pochi giorni dal debutto ufficiale: «Le sensazioni sono buone, perché quando si vede un gruppo lavorare così bene, così seriamente, non si può che essere fiduciosi. Poi è chiaro, è sempre difficile fare previsioni, però siamo positivi. Grazie anche al lavoro dello staff, la problematica degli infortuni è stata gestita senza ansie e e senza fretta: ora siamo felici di essere al completo, ci vorrà del tempo per raccogliere i primi frutti ma il lavoro procede bene». Nelle ultime amichevoli, soprattutto, sono arrivate indicazioni sempre più confortanti sulla squadra: «Diciamo di sì, e su questo ribadisco i complimenti a coach Moretti ed al suo staff. Anche durante i momenti più critici, in pre-season, non è mai mancato lo spirito di sacrificio di chi andava in campo, nonostante infortuni e diversi stati di forma». Due giocatori su tutti hanno destato curiosità e raccolto i primi applausi, e parliamo di Aleksa Avramovic e Norvel Pelle. Le sente già come due scommesse vinte? «Andiamo piano. Io, come altri ex-giocatori, ho avuto la fortuna di essere nelle loro stesse condizioni. Se siamo riusciti a fare qualcosa, è perché qualcuno ha avuto il coraggio di credere in noi. Ora dobbiamo ripetere questo: cerchiamo di prendere esempio da quel periodo, perciò ci terrei a mantenere Aleksa e Norvel in una situazione di tranquillità. Sono giovani e dunque più portati a sbagliare, non vogliamo caricarli di responsabilità. Anche se hanno lottato e hanno messo in mostra le loro qualità».

Fuori dal campo, Claudio Coldebella come vive la città? «Mi piace passeggiare per Varese e anche essere fermato dai tifosi. Sentire l’umore della piazza è bello, positivo. La sensazione è mia ma anche dei giocatori, che nelle loro presentazioni hanno ribadito di percepire l’entusiasmo della gente, sanno di essere in una città in cui si respira basket, e ne sono felici. Tutti quanti, come lo sono io. É innegabile che l’entusiasmo e la partecipazione dei tifosi è importante tanto quanto i dodici che vanno in campo».

E infatti, la presentazione di sabato avverrà in piazza Monte Grappa, con le giovanili, il basket in carrozzina e la femminile. Non una scelta casuale: «Noi siamo uno sport di squadra, vogliamo coinvolgere più persone possibili e l’idea di farlo nella piazza principale non è un caso. “Ripartiamo da qui”, si chiamerà la presentazione. Ripartiamo dall’entusiasmo di una piazza piena che tifava la squadra a Chalon, dalla passione, dalla spinta. Da qui è nata un’iniziativa lodevole come il Trust. É il luogo ed il modo migliore per ripartire». Ultimo quesito, su Massimo Bulleri, che ha sposato la causa per tutta la stagione: «Massimo è arrivato ad inizio preparazione, nel momento in cui si è deciso che il giovane Manuel Rossi, su cui puntiamo molto, dovesse operarsi. Massimo era qui, ed ha scelto di restare: ci darà esperienza, dedizione, etica di lavoro. Uno come lui è sempre importante».