«Vendesi villa liberty con parco». Il Sacro Monte mette in vendita i suoi gioielli migliori. I prezzi delle ville hanno subito una flessione verso il basso che oscilla tra il 5 e il 10%.
Ma le trattative commerciali – che gli operatori del settore confermano esserci – si allungano e, a quanto risulta, nessun vip ha dimostrato interesse per prendere casa sulla nostra montagna.
In via Santuario 15 è ancora in vendita lo stabile che ospitava la pizzeria Prima Cappella. Ne avevamo già parlato nel febbraio scorso e, almeno a giudicare dal cartello ancora affisso al cancello, ad oggi non ci sono state svolte nelle trattative commerciali.
Appena qualche centinaia di metri sotto, al prezzo di 780 mila euro, Gabetti sta vendendo uno chalet degli anni ’70 – una villa di grazia, metà in legno e metà in muratura, usata nel passato come casa per le vacanze – circondata da 1.500 metri quadrati di giardino e una splendido panorama sui laghi e la catena alpina.
Più in basso, a Sant’Ambrogio, Engel&Voelkers si sta occupando della vendita di una villa del 1900, ristrutturata nel 1980, circondata da duemila metri quadrati di giardino (prezzo: 980 mila euro). Tornando in su, verso la vetta, Byblos sta seguendo le trattative per la vendita di una villa di dieci locali con piscina.
E c’è chi si affida all’online sperando che gli annunci vengano letti in tutto il mondo: il sito “casa.it” riporta l’inserzione di una villa liberty con torretta che viene venduta a un milione e 300 mila euro.
Nonostante la varietà dell’offerta e i prezzi in calo, gli operatori confermano che le trattative durano dai sei mesi a due anni.
«Nell’ultimo periodo tutti i prezzi sono stati rivisti, abbiamo convenuto con i proprietari delle riduzioni» confermano gli operatori del settore, fiduciosi che il mercato immobiliare si riprenderà. «La logica del mercato è quella di mettere sul mercato ville liberty – spiega , office manager di Engel&Voelkers – Un fenomeno che si verifica perché i vecchi proprietari delle case, rimasti soli, tentano di ridimensionarsi nella loro abitazione. La richiesta di questi immobili c’è, ma la cifra che intende spendere l’acquirente raramente collima con quella decisa da chi vende».
Chi compra? Il 60% degli acquirenti sono stranieri e il 40% italiani. Tra gli stranieri ci sono americani e tedeschi che fiutano il mercato depresso per fare affari.
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