Incidente mortale sulla provinciale del lago: rinviato a giudizio il fratello della vittima. Lia Ossola morì a 33 anni il 4 settembre 2012 mentre si trovava in auto con il fratello Dario, 36 anni. Entrambi erano rimasti a vivere a Sangiano dopo che i genitori, con il fratello più piccolo, si erano trasferiti in provincia di Como.
Quel pomeriggio alla guida della Honda Civic rossa c’era Dario: Lia viaggiava accanto a lui. Pare fossero diretto a fare la spesa: si sarebbero dovuti fermare a Gavirate per qualche acquisto. La Civic sbandò e andò a schiantarsi con il furgone guidato Alberto Mapellido, 54 anni, di Lecco. Uno schianto violento dove ad avere la peggio fu la Honda.
Lia apparve subito la più grave: morì poco dopo all’ospedale di Circolo di Varese. Il fratello fu trasportato in elicottero all’ospedale Sant’Anna di Como: è vivo ma reca ancora i postumi di quel drammatico pomeriggio. Ferito in modo lieve, invece, l’autista del furgone.
Oggi il pubblico ministero Massimo Baraldo ha chiesto il rinvio a giudizio per Dario, accusato, come da prassi, di omicidio colposo. L’incidente fu causato da un concorso di colpa: ma Dario era alla guida della Honda quel giorno maledetto. Il giudice per l’udienza preliminare Stefano Sala ha accolto la richiesta del pm. Dario Ossola comparirà davanti ai del tribunale di Varese il prossimo primo aprile per l’apertura dell’istruttoria. Un processo drammatico dove potrebbero non esserci costituzioni di sorta: le parti civili, infatti, dovrebbero essere i familiari di Lia. Ovvero i familiari di Dario Ossola.
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