VARESE – L’industria italiana mostra segnali di solidità e consapevolezza sui fronti della sostenibilità, delle operations e della supply chain, ma il percorso verso la piena trasformazione digitale è ancora lungo e disomogeneo. È quanto emerge dal rapporto biennale “What’s Next nelle Operations? Benchmarking Study” di Bonfiglioli Consulting, realizzato con il contributo dello Studio Arancio Cislaghi di Varese.
Lo studio ha coinvolto oltre 100 aziende appartenenti a 22 settori industriali, analizzando il loro grado di maturità nei diversi ambiti dell’organizzazione e dell’innovazione.
Digitale, il tallone d’Achille dell’industria italiana
Il dato più evidente riguarda il livello di maturità digitale, che si ferma al 48%, segnale di un progresso ancora incompleto.
Le tecnologie maggiormente diffuse sono i sistemi ERP (73%), seguiti da CRM (34%), MES (32%) e soluzioni Cloud (25%).
Molto più contenuti, invece, i tassi di adozione di Realtà Aumentata e Virtuale (22%), Robotica avanzata (12%) e Digital Twin (9%).
Secondo Michele Bonfiglioli, CEO di Bonfiglioli Consulting, “i risultati confermano una forte cultura del miglioramento continuo e della ricerca dell’eccellenza”, ma oggi “l’Operational Excellence non può prescindere dall’integrazione della sostenibilità come valore strategico”.
Un principio che si ricollega alla filosofia Lean, basata sulla capacità di eliminare gli sprechi e creare valore attraverso processi efficienti e innovativi.
La percezione delle imprese: digitalizzazione ancora bassa
Dall’analisi emerge anche un quadro chiaro sulla consapevolezza interna delle aziende:
- il 53% delle imprese dichiara un livello basso di digitalizzazione;
- solo il 10% si considera ad un livello alto;
- appena il 4% afferma di aver raggiunto un livello molto elevato.
Investimenti e intelligenza artificiale: tanta strada da fare
Gli investimenti rappresentano un altro punto critico.
Soltanto il 2% delle imprese destina oltre il 10% del fatturato alla digitalizzazione, mentre il 72% non supera la soglia del 5%.
Ancora più limitato l’impegno sul fronte Intelligenza Artificiale: il 55% delle aziende non ha ancora avviato progetti o investimenti in questo ambito.
Italia tra eccellenza operativa e ritardo digitale
Il quadro che emerge è quello di un’industria italiana fortemente competitiva nei processi e nella gestione sostenibile, ma che deve accelerare sul fronte tecnologico per restare al passo con i mercati globali.
La sfida dei prossimi anni sarà proprio quella di integrare innovazione digitale e sostenibilità, unendo efficienza, responsabilità e visione strategica per costruire un modello industriale moderno e resiliente.













