BUSTO ARSIZIO – Dopo l’accertamento di un focolaio di influenza aviaria in un allevamento non lontano da Busto Arsizio, Ats Insubria ha attivato un piano di sorveglianza che coinvolge quasi 40 Comuni nel raggio di 10 chilometri. L’allarme è scattato mercoledì 12 novembre, quando alcuni campioni di pollame analizzati sono risultati positivi al virus. Al momento, si tratta di un unico focolaio e l’origine non sarebbe legata ad animali selvatici, ma al contatto con un’altra struttura infetta esterna al Varesotto.
La raccomandazione principale per gli allevatori è di tenere le galline al chiuso, per limitare ogni rischio di diffusione. Ats ha già individuato 44 allevamenti – di varie dimensioni – che saranno sottoposti a controlli costanti da parte dei tecnici sanitari. È stato anche avviato lo smaltimento di uova, mangimi e animali morti nella struttura colpita, secondo le normative vigenti.
L’ordinanza firmata dalla direzione del settore Sanità animale prevede 30 giorni di sorveglianza, durante i quali sarà fondamentale segnalare qualsiasi anomalia, anche nei pollai privati. Tra i segnali da non ignorare: moria improvvisa, interruzione della deposizione di uova o uova con guscio molle, tutti sintomi riconducibili all’aviaria.
Massima attenzione, dunque, anche da parte dei piccoli allevatori e cittadini: ogni segnalazione tempestiva all’Ats può contribuire a contenere il contagio.













