Inquinamento acustico indoor. Un aiuto ci viene anche dalle piante

L'inquinamento acustico nelle nostre case può essere ridotto con diversi metodi. Uno di quelli meno costosi è affidarsi alle piante

Allacciandoci al discorso intrapreso due settimane addietro su come individuare alcuni responsabili del aggravamento della nostra salute all’interno delle nostre case, oggi introducendo un sistema tecnologico pensato per migliorare alcuni aspetti delle caratteristiche termo igrometriche delle abitazioni arriveremo ad illustrare un altro discomfort che sempre più spesso siamo costretti a dover sopportare.

Una tecnologia molto utile per migliorare le condizioni di salubrità interna dell’aria delle nostre abitazioni e ridurre le problematiche relative ad un eccessiva umidità è rappresentata dal sistema di ventilazione meccanica bilanciata. Questa tecnologia permette alcuni vantaggi derivati dalla sua installazione quali ad esempio evitandoci la continua ventilazione dei locali in maniera tradizionale (apertura delle finestre), mantiene le temperature interne costanti, evita l’accesso di insetti indesiderati, elimina le sostanze inquinanti e gli odori che vengono generati all’interno dei locali, previene la formazione delle muffe e delle condense riducendo l’umidità delle stanze, espelle all’esterno pollini e polveri.

A questa tecnologia può essere attribuita erroneamente una caratteristica negativa (una corretta installazione e procedure attente permettono di evitare tale problematica), ossia che la ventilazione meccanica sia causa di emissioni rumorose.

Questo ci porta a parlare del discomfort acustico nelle abitazioni. La rumorosità della zona è uno dei parametri che viene vagliato quando si cerca una nuova abitazione, pertanto quanto è importante essere protetti dai suoni molesti all’interno delle mura domestiche? Il silenzio all’interno delle nostre case è qualità sempre più richiesta per poter dar modo al nostro cervello di potersi rigenerare e per potersi riposare in maniera idonea.

Ma come avviene la propagazione del rumore alle nostre abitazioni?

Propagazione per via aerea: per via aerea il suono si trasmette come una sfera che si espande e la cui origine è la sorgente di emissione sonora. All’ espansione della sfera corrisponde una diluizione dell’ intensità sonora.

Propagazione per calpestio: a differenza della propagazione per via aerea che avviene in tre dimensioni, quella per calpestio avviene in due dimensioni in quanto la trasmissione avviene in strutture solide. La propagazione risulta essere maggiore e l’ intensità decresce meno rispetto a quella sferica. Per questo  i rumori di calpestio risultano particolarmente fastidiosi all’interno degli edifici.

Trasmissione attraverso gli impianti: rispetto a quelli sopradescritti questi si propagano per tutta la lunghezza dell’ impianto. Tale rumore può essere distinto in:

Rumore da impianti a funzionamento continuo, ovvero se proviene da centrali termiche , impianti di condizionamento, ecc.

Rumore da impianti di funzionamento discontinuo quando la fruizione dell’impianto è del tipo intermittente come ascensore, autoclave, impianto idrico, ecc.

L’influenza del rumore può manifestarsi sotto forma di:

Disturbo: alterazione reversibile dello stato psicofisico di chi è esposto al rumore.

Fastidio: alterazione reversibile che può essere descritta come un sentimento di scontentezza che il rumore produce.

Danno: ogni alterazione ,anche solo parzialmente non reversibile dell’ apparato uditivo.

Alcuni effetti uditivi ed extrauditivi all’ esposizione al rumore sono di seguito elencati:

interferenze tra le trasmissioni vocali, fastidio, irritabilità, stress, difficoltà alla concentrazione (produttività e perfomance ridotte), calo dell’apprendimento,  ipertensione, ischemie, aumento dell’ aggressività, disturbi del sonno, innalzamento soglia uditiva, sordità e acufene.

I fattori che possono condizionare gli effetti dell’ impatto sonoro sono l’intensità del rumore, la frequenza  e il tempo di esposizione.

C’è inoltre da aggiungere come anche il rumore sia fortemente personale e pertanto vi siano anche altri fattori a determinare gli effetti quali ad esempio, l’età, l’acuità uditiva, la sensibilità, il timbro del rumore, l’ atteggiamento motivazionale dell’ individuo, il numero e la distribuzione delle fonti emissive, ecc,

Come cercare di tutelarci dagli effetti dell’ esposizione al rumore?

Gli interventi possono essere di diversa tipologia, che si differenziano in base ai costi, alla tipologia di rumore, alla fonte di propagazione, ecc. di seguito ci limiteremo a riproporne alcuni ricordando che una buona progettazione è base per un ambiente domestico confortevole.

Se si può intervenire sulla struttura in cui viviamo è possibile:

Installare cappotti termoacustici interno o in facciata, realizzare controsoffitti con pannelli fonoassorbenti, prevedere guaine per isolamento a pavimento, tappetini o pavimenti galleggianti, realizzare pareti isolate con pannelli fonoassorbenti, dotarsi di vetri acustici, installare parapetti dei balconi pieni (che limitano la propagazione del rumore dall’ esterno, specie in prossimità delle strade), dissipatori antiriverbero a plafone.

Se non si può intervenire sulle strutture si può comunque cercare di alleviare le condizioni di discomfort attraverso alcuni accorgimenti e all’ausilio di alcune tecnologie:

tappi per le orecchie e cuffie antirumore, cuffie che permettono la cancellazione del rumore, generatori di rumore (strumenti che attenuano i rumori facendoli percepire meno producendo suoni ambientali di fondo), tende fonoassorbenti, tappeti antirumore, carta da parati fonoassorbenti.

Anche la quantità di arredamento, quadri, libri e piante permettono di attenuare lo stress acustico. Basti pensare al riverbero percepito in una stanza vuota e che semplicemente arredandola sparisce.

Infine poniamo particolare attenzione alle piante che grazie alle loro caratteristiche tendono ad attenuare i rumori. Semplicemente portandole sulle finestre o sui balconi creano una barriera fisica dall’ emissioni sonore derivate dall’esterno. Ma quali  piante prediligere?

  • Tronchetto della felicità
  • L’albero di giada
  • Soleirolia o Babys Tears (lacrime dei bambini)
  • Spathiphyllum o giglio della pace
  • Felci
  • Ficus della gomma
  • Ficus benjiamin
  • Ficus lyrata
  • Areca

La motivazione per cui queste piante si comportano in maniera efficace è da trovarsi nella loro conformazione strutturale e a seconda delle loro caratteristiche fisiche possono mitigare le onde sonore in diversa maniera:

Assorbimento, foglie grosse e la natura del legno permettono assorbimento delle onde sonore. Grosse foglie fanno scudo fisico alle onde sonore. La stessa acqua contenuta nelle piante assorbe le emissioni sonore e le attenua.

Rifrazione, la deviazione delle onde evita echi e riverberi. Grandi frastagliamenti suddividono le onde sonore.

Deflessione, la loro flessibilità permette di attutire il rumore suddividendo le onde sonore. L’energia derivata dall’impatto sonoro si trasforma in una energia meccanica che viene affievolita dal vegetale.

Vi rinnoviamo l’invito ad un nuovo appuntamento e ulteriori approfondimenti sul benessere che vi proporremo la prossima settimana in questa rubrica.

Carmine Provenzano studio Eureka Equipe