VARESE – Un anno fa, il 2 novembre 2024, Maria Pierro entrava ufficialmente in carica come Rettrice dell’Università dell’Insubria, dopo l’elezione al primo turno del luglio precedente: la prima donna alla guida dell’Ateneo, con un mandato che durerà fino al 2030, per la realizzazione di un progetto fondato su rispetto delle regole, massima trasparenza e chiarezza. Un anno vissuto con «impegno, dedizione e determinazione», come ha sottolineato Maria Pierro durante l’incontro con i giornalisti che ha preceduto la presentazione ufficiale del Piano strategico 2024–2030 alla comunità accademica, avvenuta nel pomeriggio nell’Aula Magna del Rettorato.
Fin dai primi mesi la Rettrice – giurista ed esperta di diritto tributario, già direttrice del Dipartimento di eccellenza di Economia, avvocata e giudice tributaria – ha scelto di essere presente nella vita universitaria e sul territorio, con l’obiettivo di riportare l’Insubria al centro delle città che la ospitano. Ha partecipato a convegni, giornate di studio e iniziative istituzionali, mantenendo un dialogo costante con le città di Varese, Como e Busto Arsizio, con gli enti locali e con Regione Lombardia. Sul piano accademico ha consolidato i rapporti con le altre università lombarde, con la Crui – la Conferenza dei rettori delle università italiane – e con il Ministero dell’Università e della ricerca.
Tra i temi affrontati durante la conferenza stampa: la grande sfida dell’organizzazione del Semestre Filtro per gli studenti di Medicina e di Odontoiatria, le difficoltà legate alla sospensione del Protocollo di assunzione dei vincitori di concorso di area medica da parte di Regione Lombardia, l’avvio delle procedure per l’istituzione dei nuovi corsi di laurea in Farmacia e in Tecniche digitali per l’ambiente e le
costruzioni, il buon andamento delle immatricolazioni – che si attestano intorno ai 3330 su un totale di 12mila iscritti – e la proroga fino a metà marzo, l’alleanza per le tecnologie quantistiche avviata a Como per la nascita di un nuovo centro di ricerca, la mozione per la pace a Gaza approvata all’unanimità dal Senato accademico e l’accoglimento di due studenti palestinesi in Ateneo.
Presentazione del Piano strategico 2024-2030 alla comunità accademica
Nel discorso ufficiale «Un anno di Rettorato: l’Università dell’Insubria, una comunità in cammino», con cui la Rettrice ha introdotto il Piano strategico, il documento che orienta il sessennio di governo, sono ripercorse le principali azioni e i valori che hanno guidato il lavoro. In particolare sono ricordate tre date “storiche”: il 3 luglio, giorno dell’elezione in cui «l’Insubria ha deciso di cambiare passo»; il 14 febbraio, con l’inaugurazione del ventisettesimo anno accademico, con un’Aula Magna gremita e con la partecipazione di tredici rettori e prorettori italiani; il 29 marzo, ovvero l’Open Day da record, con oltre 2800 presenze.
Sul piano organizzativo sono stati nominati 14 delegati per le aree strategiche, con l’introduzione di nuovi ambiti dedicati a Edilizia, Intelligenza artificiale e Benessere psicologico: «Una squadra coesa – ha detto la Rettrice –, in cui sinergie e collaborazione hanno consentito di porre le condizioni per il raggiungimento dei primi obiettivi strategici».
Da maggio un nuovo direttore generale, Antonio Romeo, «è stato chiamato a guidare la macchina amministrativa per il perseguimento degli obiettivi strategici del mandato. Una scelta – ha sottolineato la Rettrice – che si è rivelata determinante. Un supporto per noi fondamentale, per esperienza, visione, metodo e strategia. L’efficienza amministrativa, infatti, è il presupposto indispensabile per la libertà della ricerca e per la qualità della formazione. Veicolo per la valorizzazione della conoscenza».
Sedi ed edilizia sono un punto focale del discorso della Rettrice: «Crediamo che l’Università debba essere parte integrante della città. A Varese, Como e Busto Arsizio vogliamo costruire una presenza viva, riconoscibile e integrata nel tessuto urbano. Abbiamo avviato progetti edilizi di rilievo: il nuovo edificio per la didattica e gli studenti nel campus di Bizzozero, finanziato dal Ministero con 13 milioni di euro, e il progetto unitario del campus; la riattivazione dell’area di ristoro nella sede di Sant’Abbondio a Como; la nostra nuova aula magna di via Valleggio a Como, finanziata con il progetto Emblematici Maggiori».
L’Ateneo si sta preparando per la visita Cev, la visita di accreditamento periodico della commissione di esperti dell’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca, che si terrà nella seconda metà del 2026 e che coinvolgerà la sede, i dipartimenti, i dottorati e diversi corsi di studio, tra i quali certamente quello di Medicina e chirurgia: «È un percorso che richiede il contributo di tutta la comunità accademica – ha spiegato la Rettrice –: ogni valutazione inciderà sull’intero Ateneo. E ci stiamo preparando e chiedo a tutti il massimo impegno».
«Oggi, a un anno dal nostro insediamento, possiamo dire che abbiamo consolidato la nostra identità, costruito alleanze e aperto orizzonti – ha concluso la Rettrice Maria Pierro –. L’Università può e deve essere un motore di coesione sociale, di emancipazione e di futuro. Dobbiamo rendere sempre più forte il legame tra ricerca, didattica e territorio, affinché l’Insubria resti un modello di università pubblica, libera e responsabile. L’Università dell’Insubria è una comunità giovane ma matura, che unisce rigore scientifico e responsabilità sociale, autonomia e servizio, tradizione e innovazione. Guardiamo avanti, certi che la conoscenza, la ricerca e la formazione restano i pilastri più autentici del progresso umano».
L’importanza della ricerca e dell’internazionalizzazione è stata al centro dell’intervento del Prorettore vicario Umberto Piarulli: «Il nostro Ateneo è una comunità viva, fatta di persone, di idee e di valori condivisi. Di recente abbiamo celebrato l’eccellenza con la cerimonia dei Dottori di ricerca a Como, alla presenza della professoressa Amalia Ercoli Finzi, esempio di scienza e umanità, modello per chi sceglie la via della conoscenza. Abbiamo scelto la pace, la giustizia e la solidarietà come principi guida, convinti che la cultura sia la via maestra per costruire un futuro migliore. Allo stesso tempo stiamo investendo con decisione sull’innovazione e sull’internazionalizzazione: dai progetti di ricerca sull’intelligenza artificiale e sul calcolo quantistico all’adesione a Giuri, la rete che rappresenta la comunità italiana della ricerca a Bruxelles. L’Insubria è un’università che innova senza rinunciare al rigore scientifico e alla propria vocazione umanistica».
Il Piano strategico 2024-2030 è stato presentato dalla professoressa Rossella Locatelli, delegata al Bilancio e alla pianificazione strategica di Ateneo. Frutto di un percorso partecipato che ha coinvolto delegati, dipartimenti e gruppi di lavoro, il Piano è concepito come uno strumento dinamico e in costante aggiornamento. Integra pienamente gli strumenti di programmazione e bilancio dell’Ateneo e introduce per la prima volta i Piani strategici triennali dei Dipartimenti e della Scuola di Medicina. Con obiettivi chiari e misurabili, articolati su didattica, ricerca, terza missione e sostenibilità, il Piano rappresenta la traccia operativa del mandato della Rettrice: una governance basata su partecipazione, trasparenza e valutazione continua.













