«Io e Pirola in spiaggia parlavamo del Varese»

Il neo sponsor ringrazia Vito Romaniello. Che svela mille aneddoti
«È un visionario e un vincente, cuore e gruppo li abbiamo già»

Giuseppe Pirola, durante la presentazione di ieri come nuovo sponsor biancorosso, ha pubblicamente ringraziato Vito Romaniello, amico e giornalista varesino. È stato Vito il primo a parlare di Varese con Pirola. E tutto, incredibilmente, nacque durante una vacanza in Calabria.

«Due estati orsono, nel 2013, io e Giuseppe ci siamo trovati in Calabria, siccome il villaggio dove trascorro le mie vacanze è praticamente a 300 metri dalla spiaggia dove lui passa le sue. Abbiamo passato le vacanze assieme, parlando di sport e di calcio in particolare, la sua grande passione. Ad agosto, a ferie terminate, ci siamo ritrovati a Varese per una grigliata. Discutendo sempre di calcio, e di Varese, ho deciso di chiamare il presidente Laurenza, che era fresco di nomina. Nicola si è presentato a casa mia, e davanti ad un buon gelato ha fatto la conoscenza di Pirola. I due poi, nel tempo, hanno deciso di rivedersi e di approfondire la questione legata al Varese».
E dire che l’amicizia tra Vito e Giuseppe è nata grazie alle rispettive figlie: «Mia figlia Simona è passata dalla Varese Volley alla Futura Volley, l’accademia giovanile della Unendo Yama. In quella stessa squadra, giocava anche la figlia di Giuseppe. Abbiamo avuto modo di chiacchierare e discutere, trovandoci di fatto a condividere le stesse passioni. E pensare che il discorso sul Varese è nato quasi da una battuta, perché lui mi chiese, scherzando, un consiglio su come riportare il suo Cosenza in serie A».

Vito Romaniello insieme a Bruno Pizzul

Vito Romaniello insieme a Bruno Pizzul

Giuseppe Pirola è un uomo vincente, un appassionato di calcio, e anche un visionario, uno che pensa al futuro: «Sì, Giuseppe è un vincente, lo testimonia il fatto che il suo primo anno a Busto si è concluso con la conquista del Triplete. Ama il calcio, e ancora ricordo un episodio accaduto una domenica mattina, al PalaYamamay, nella palestra piccola dove giocano le più giovani. Lui si presenta vestito di tutto punto, in giacca e cravatta: sembrava arrivasse da un appuntamento o quanto meno fosse diretto a qualche incontro di lavoro importante.
Terminata la partita, con le giocatrici già negli spogliatoi, lui si leva la giacca e inizia a giocare a pallone, improvvisandosi portiere per parare i rigori».

Quell’incontro in Calabria ha fatto scattare una scintilla nella testa di Pirola, che in questi mesi è rimasto in contatto costante con il presidente Laurenza: «Si sono conosciuti, si sono piaciuti, hanno discusso di calcio e si sono incontrati più volte alle riunioni della Unendo Yama. E Pirola vuole portare a Varese le idee che stanno rendendo vincente il progetto a Busto Arsizio, usando intelligenza, passione ed energie rinnovabili».
Un progetto ambizioso, che comprende anche il sogno di uno stadio nuovo: «Lui porterebbe quelle idee che si sono rivelate vincenti al PalaYamamay, come le coperture del parcheggio esterno che di fatto alimentano il palazzetto, permettendo ad Unendo Energia un’illuminazione a costo zero. Però è importante capire dove e se si farà questo stadio, perché se la location rimane Masnago, è francamente difficile mettere in pratica certe idee avveniristiche. Come quella di fidelizzare il tifoso con una card valida per servizi energetici. Lui pensa in grande».

Vito Romaniello ospite in uno studio televisivo

Vito Romaniello ospite in uno studio televisivo

Il Varese, sul campo, continua la sua corsa verso la salvezza. Vito, domenica allo stadio per Varese-Perugia, commenta così lo stato di salute della squadra: «Il Varese mi sembra finalmente una squadra che ha ritrovato l’anima. Lo dimostra Miracoli che si è guadagnato la maglia da titolare, e con i suoi gol ci ha di fatto cancellato la penalizzazione. Nel finale, come contro il Perugia, il Varese non molla mai, e solo le squadre che hanno un grande cuore ed un grande gruppo non mollano mai».