Ippodromo nel caos, Comune inerte: l’ippica a Varese rischia il collasso definitivo

Commissione farsa: zero risposte, soluzioni rimandate e l’amministrazione si nasconde dietro ai tecnici. E sul bando, come sull’agibilità, regna l’incertezza.

Se qualcuno si aspettava chiarezza dalla seduta della Commissione Sport del 5 maggio sull’Ippodromo di Varese, è rimasto profondamente deluso.

Le questioni centrali – bando, agibilità, calendario delle corse – sono rimaste irrisolte, lasciando l’intera filiera ippica nell’incertezza. Chi avrebbe dovuto dare indicazioni concrete si è mostrato impreparato o privo dell’autorità necessaria per esprimersi in modo definitivo.

Il consigliere leghista Stefano Angei ha sintetizzato il malcontento in aula: «Siamo esattamente al punto in cui eravamo un anno fa». Una constatazione amara che fotografa l’impasse in cui versa la gestione dell’impianto.

Il presidente della Svicc Guido Borghi ha ribadito le difficoltà economiche e operative che impediscono la ripresa: «Abbiamo crediti per 400mila euro e progetti pronti per la manutenzione, ma non possiamo partire finché non si sblocca il bando e non si chiariscono i rimborsi da parte del Ministero e dei morosi». Ha anche difeso la decisione di puntare sul centro di Caravate per gli allenamenti, dichiarando che la convenzione non impone l’uso esclusivo del campo varesino. Ma a smentirlo è intervenuto con fermezza Moreno Meiohas dell’Associazione Nazionale Galoppo: «Caravate non ha nemmeno l’agibilità. Ci preoccupa un approccio troppo superficiale. Questa situazione sta danneggiando oltre 100 cavalli: è un problema serio, anche a livello giudiziario».

Toni accesi anche tra il consigliere di Fratelli d’Italia Salvatore Giordano e l’assessore allo sport Stefano Malerba. Il primo ha denunciato un “depauperamento strutturale” dell’impianto e sollecitato la revoca della concessione, ipotizzando anche violazioni del pubblico interesse. Malerba ha replicato in modo ironico, ma ha ammesso le difficoltà tecniche e la necessità di ricorrere a consulenze esterne. «Non possiamo fare molto di più: è una questione complessa e in parte tra privati», ha affermato.

Il tema più spinoso resta il nuovo bando. Tutti ne parlano, ma nessuno sa quando verrà pubblicato. Anche i tecnici comunali presenti in aula hanno fornito risposte vaghe o interlocutorie. E intanto il tempo stringe: senza una decisione rapida, salteranno le corse estive di luglio e agosto, e con esse un intero comparto economico.

Alla fine della seduta, un timido spiraglio è arrivato dalla proposta dell’assessore Malerba di favorire un incontro tra Svicc e i rappresentanti dei proprietari. La risposta di Borghi – «Può essere, vediamo» – non ha convinto, suscitando scetticismo tra gli allenatori presenti.

Il consigliere Roberto Puricelli ha auspicato che il confronto si realizzi davvero e porti a un cambio di passo. Perché se da un lato è innegabile la complessità della situazione, dall’altro è altrettanto evidente che il Comune deve assumersi un ruolo più deciso e autorevole. La città non può permettersi di perdere anche l’Ippodromo, dopo anni di faticosa sopravvivenza.