Baghdad, 23 ago. (Apcom) – Le esportazioni di greggio iracheno hanno raggiunto a luglio il loro livello più alto dall’invasione guidata dagli Stati Uniti nel 2003. Lo ha affermato il portavoce del ministero del Petrolio, Assem Jihad.
“Le esportazioni hanno conosciuto a luglio il loro migliore livello dal 2003”, ha dichiarato. Secondo lui, l’Iraq ha esportato 63,1 milioni di barili rispetto ai 57,7 milioni di giugno. Quanto ai ricavi, su una base media di 64,42 dollari il barile, Baghdad ha raccolto 4,66 miliardi di dollari. L’Iraq ha stimato il suo bilancio 2009 sulla base di un barile a 50 dollari.
Il livello attuale delle esportazioni di greggio è paragonabile al periodo che ha preceduto l’invasione del 2003, quando le esportazioni si attestavano intorno ai due milioni di barili al giorno, ossia tra i 60 e i 62 milioni di barili al mese. Dopo l’invasione, erano sceso fino a 1,3-1,4 milioni di barili al giorno.
A luglio, la maggioranza delle esportazioni è transitata per il porto meridionale di Bassora, con 46 milioni di barili che hanno fruttato 2,99 miliardi di dollari. Circa 16,9 milioni di barili sono transitati per l’oleodotto che collega Kirkuk nel nord al porto turco di Ceyhan sul Mar Mediterraneo, garantendo 1,67 miliardi di dollari. Il petrolio rappresenta l’87 per cento delle entrate del bilancio dello stato. Nel prossimo quinquennio l’Iraq intende raddoppiare le sue esportazioni.
Fco
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