GAZA – L’esercito israeliano è entrato a Gaza City dando il via a una massiccia offensiva aerea e terrestre. Secondo fonti locali, nelle prime ore dell’operazione si sarebbero registrati 37 raid in appena 20 minuti, con aerei da guerra, droni ed elicotteri impegnati a colpire obiettivi strategici. Le esplosioni, descritte come “enormi”, sono state avvertite anche nel centro di Israele, mentre il cielo sopra Gaza è illuminato da un bagliore arancione.
Non solo Gaza City: attacchi aerei sono stati segnalati anche nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale della Striscia. L’operazione, denominata “Carri di Gedeone II”, si preannuncia di lunga durata. Secondo fonti militari citate dai media israeliani, i combattimenti potrebbero protrarsi per tre o quattro mesi, e i comandanti non credono che Hamas sia disposto ad arrendersi.
L’appello per gli ostaggi
La notizia dell’offensiva ha scatenato l’allarme del Forum delle Famiglie degli Ostaggi, che accusa il premier Benjamin Netanyahu di aver “sacrificato” i 22 ostaggi che Israele considera ancora vivi e che sarebbero detenuti proprio a Gaza City. «La 710ª notte a Gaza potrebbe essere l’ultima per loro – afferma il Forum –. Netanyahu sta consapevolmente scegliendo di sacrificarli sull’altare di considerazioni politiche».
La reazione di Trump
Dagli Stati Uniti, l’ex presidente Donald Trump ha commentato la notizia su Truth Social, accusando Hamas di usare gli ostaggi come scudi umani. «Questa è un’atrocità umana come poche mai viste – ha scritto –. Non lasciate che ciò accada, altrimenti tutte le scommesse sono chiuse. Liberate tutti gli ostaggi ora».
Con questa offensiva Israele segna un nuovo punto di svolta nella guerra contro Hamas, mentre la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione per i civili e per il destino degli ostaggi intrappolati a Gaza.