Questa volta nel mirino ci sono le strade ticinesi. E le loro buche e i binari. Che, almeno in questo caso, sono stati portati agli onori della cronaca ben più dell’irregolarità dei manti stradali del Varesotto.
Merito di una battaglia che prosegue ormai da circa due anni. Arrivata, ora ad una prima, anche se parziale, vittoria per i ciclisti frontalieri. Le due persone, un uomo e una donna, che insieme ad un altro amante del pedale ticinese sono impegnate in una causa legale contro il Canton Ticino e la Ferrovia Lugano-Ponte Tresa hanno tagliato infatti un primo traguardo. I ciclisti che avevano querelato il Canton Ticino e la Ferrovia Lugano-Ponte Tresa per il cantiere sui binari a Caslano hanno infatti avuto ragione.
L’inchiesta, archiviata dal procuratore pubblico con un decreto d’abbandono, deve essere riaperta. Lo ha stabilito la Corte d’appello e di revisione penale accogliendo il ricorso dei tre sportivi caduti rovinosamente sui binari nell’estate 2012. La Corte di appello e revisione penale (Carp) ha accolto, infatti, il ricorso presentato dall’avvocato contro il decreto d’abbandono. I tre ciclisti – un imprenditore ticinese cui è stata inserita una protesi nel bacino, un avvocato di Luino sottoposto d’urgenza a un intervento alla testa e una triatleta semiprofessionista italiana che ha riportato una frattura composta al braccio con danno permanente – erano caduti in altrettanti distinti momenti tra la fine di luglio e l’inizio di agosto 2012, quand’era in corso un cantiere sul luogo incriminato.
Dopodiché i tre sportivi si erano conosciuti due anni fa all’ospedale Civico. E, insieme, avevano deciso di adire alle vie legali. Perché sul luogo dove erano caduti c’era un cantiere. E proprio per questo Cantone viene rimproverato lo stato della strada cantonale, mentre alla società di gestione della Ferrovia Lugano-Ponte Tresa quello dell’infrastruttura. L’accusa è di lesioni colpose gravi, o in subordine di lesioni semplici. C’è anche, in corso, una causa civile.
La Flp, dal canto suo, si è sempre difesa dicendo che erano stati esposti dei cartelli che avvisavano dei lavori. Le tre vittime però sono ciclisti di provata esperienza e nel periodo non sono stati i soli a finire a terra nel solco dei binari.
Dopo la serie di incidenti di quella estate, così, la Flp aveva provveduto a posare un profilo di gomma accanto al binario, rendendolo più sicuro per i ciclisti.
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