James Bond agente playboy ma al cinema scatta la censura

E’ appassato alla storia del cinema come l’agente segreto playboy, a cui nessuna donna poteva resistere. Ma se ciò accadeva, non altrettanto si poteva mostrare impunemente sul grande schermo.

James Bond avrà anche dovuto lottare contro gli agenti della micidiale Spectre, ma registi e sceneggiatori – specie nel caso dei primi film del nonno di tutte le spie – avevano il loro da fare a rintuzzare gli attacchi dei censori. Che obbligarono spesso e volentieri gli autori a tagliare scene giudicate troppo osè nonchè ad “attenuare” i passaggi più arditi.

È il caso di “Dalla Russia con Amore”, secondo capitolo della saga datato 1963. Il British Board of Film Classification (BBFC) decretò l’addio di ben 13 scene prima di concedere l’ambita A – film per tutti dove i minori devono essere però accompagnati da un adulto.

Tra i passaggi eliminati la “passerella” senza veli di Daniela Bianchi verso il letto di Sean Connery. L’originale battuta “sono stata eccitante quanto le ragazze occidentali?” venne poi trasformata in “sono eccitante quanto le ragazze occidentali?” per addolcire l’allusione sessuale.

Stessa storia per “Thunderball: Operazione tuono” (1965). Il BBFC scrisse al co-produttore Harry Saltzman per metterlo in guardia che se non fossero stati fatti dei cambiamenti alla sceneggiatura il film avrebbe potuto beccarsi un X. Ovvero vietato ai minori.

La lettera segnalava 32 scene incriminate, bollate come problematiche per ragioni di “sesso e sadismo”. “Molte di queste scene – nota il Mail on Sunday – possono sembrare caste agli occhi moderni”.

La saga di 007 festeggia quest’anno il suo 50esimo compleanno. Il prossimo capitolo, Skyfall, uscirà nelle sale a novembre.

u.montin

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