Jones pericolo numero 1. Ma la Vuelle gioca in difesa

Qui pesaro: uno sguardo alla compagine di Bucchi

La “resurrezione” dopo le cinque stazioni di calvario andrà cercata contro una squadra giovane, in crescita (da rimarcare la vittoria contro Venezia dopo cinque perse consecutive) e maledettamente “bucchiana”, nel senso più positivo del neologismo.
“Bucchiana” come Piero Bucchi, coach che ha ereditato la causa cestistica pesarese dopo gli anni trascorsi a Brindisi e le ha impresso uno dei suoi marchi di fabbrica più rinomati: la difesa. Organizzata, tignosa, spesso decisiva. La Consultinvest Pesaro è la truppa che subisce meno punti in serie A (74,5, sono 81,3 quelli di Varese) utilizzando la retroguardia come arma anche e soprattutto quando l’attacco non gira a dovere.

Costruita per centrare una salvezza tranquilla (con alle spalle consorzio e sponsor, simboli di virtuosità economica, e un pubblico sempre caldo e sopra le 4000 unità ad ogni match casalingo nell’Adriatic Arena), la Vuelle è stata “aggiustata” spostando il rokiee Thornton da play titolare ad elemento di rottura in uscita dalla panchina: al suo posto uno degli altri americani, Harrow, che garantisce un diverso rendimento in regia.
Punta di diamante vera del roster marchigiano è il “4-5” Jones, leader e trascinatore: macchina da punti in attacco (15,5 in 6 partite), tiratore e rimbalzista (10,3) all’ombra di quelle plance che videro evoluire anche Oderah Anosike, ex di turno che a Pesaro riusciva addirittura a segnare 14,4 punti di media…

Misteri della vita. Vicino a lui Javackas, ala solida e tiratrice, poi – a scalare – Jasaitis in spot “3” e Fields da guardia, due che per tante ragioni devono ancora crescere e dimostrare di che pasta sono fatti. Soprattutto l’americano: gran penetratore, giocatore di classe, ma un po’ “spuntato”.