VARESE – Miracolo sull’Autolaghi: il pedaggio rimane fermo a 3,20 euro a tratta sulla Milano-Varese. Ma stavolta la beffa arriva da Pedemontana: come se non bastassero proteste e disagi, ecco subito il primo ritocco all’insù delle tariffe, dell’1%. Il Pd Alfieri caustico: «Pedemontana è un pasticcio. Regione Lombardia non accampi altre scuse e trovi una soluzione».
Primo anno di “tregua” per gli aumenti dei pedaggi in Autolaghi, quasi un miracolo dopo anni di salassi. Ieri la barriera di Cavaria costava 1,50 euro e quella di Lainate 1,70 euro, proprio come a San Silvestro. Digestione al sicuro per lo spumante e il panettone di Capodanno? Non proprio, perché l’atroce beffa è dietro l’angolo, e corre su Pedemontana.
Sì, perché non si è ancora esaurito il periodo di rodaggio per il contestatissimo nuovo sistema autostradale – composto dalla tratta dell’A36 che si dirama dall’Autolaghi all’altezza di Cassano Magnago per poi arrivare nel cuore della Brianza, a Lentate sul Seveso, e dalle due tangenziali di Varese e Como – inaugurato nemmeno un anno fa, che la società concessionaria Autostrada Pedemontana Lombarda ne approfitta subito per aumentare i pedaggi dell’1%.
In questo caso però, rispetto ad un’analoga percentuale che non ha consentito ad Autostrade per l’Italia di rincarare l’Autolaghi, il nuovo sistema di pedaggio free flow permette di applicare immediatamente gli aumenti, senza l’eterno problema dell’arrotondamento ai dieci centesimi.
Così i quattro chilometri e mezzo della Tangenziale di Varese, tra Gazzada e Vedano Olona, possono passare da un giorno all’altro da 1,01 euro a 1,02 euro, con un rincaro di appena un centesimo, mentre i quindici chilometri di tratta A di Pedemontana, che separano l’interconnessione della A8 a Cassano Magnago con quella della A9 a Lomazzo, possono aumentare di soli tre centesimi, da 3,08 euro a 3,11 euro.
Infine arrivare a Lentate sul Seveso, che fino all’altroieri costava 4,72 euro, da ieri costa una monetina da cinque centesimi in più, vale a dire 4,77 euro.
Aumenti infinitesimali, è vero, ma che sanno di beffa dopo due mesi e mezzo di polemiche e disagi per i frequentatori di Pedemontana e Tangenziale di Varese, alle prese con la registrazione al Conto Targa.
«Non è il centesimo di aumento, ma sono una situazione insostenibile e una disorganizzazione inaccettabile – sottolinea Alessandro Alfieri, segretario regionale del Pd – non so più come ripeterlo, ma Pedemontana è una società partecipata da Regione Lombardia. È ora che il presidente , invece di fare scena muta, accampando scuse e cercando responsabilità altrove, trovi finalmente una soluzione a questo pasticcio».
E presidente di Onlit, l’osservatorio sulle liberalizzazioni nei trasporti, attacca ancora «le nuove, inutili, semivuote autostrade della Lombardia che, nonostante abbiano tariffe fuori mercato, hanno anche loro aumentato il pedaggio». Riferimento a Pedemontana e Teem.
«Se per le vecchie concessionari gli utenti vengono “tosati” da tariffe sempre in aumento – la considerazione di Balotta – per le nuove tratte il sistema è persino peggiore, perché “tosa” gli utenti ad un livello tale da tenerli lontani dalle autostrade, così da renderle inutili. Così i conti non tornano e lo Stato deve coprire i “buchi”».