La black list dei conti in Svizzera quelli italiani sono oltre 7mila

Tra i clienti della banca Hsbc anche lo stilista Valentino, Briatore e Valentino Rossi. Dal nostro Paese una ricchezza di 7,4 miliardi

Dal re del Marocco alle star dello sport e di Hollywood: il quotidiano francese “Le Monde” e, a seguire, diversi media italiani e internazionali hanno pubblicato la lista, poi resa pubblica, degli evasori di tutto il mondo con conti segreti in Svizzera presso la banca Hsbc Private Bank di Ginevra. Un tesoro sottratto al fisco per 180 miliardi di euro. La rivelazione avviene grazie all’accesso ai dati sottratti da Hervé Falciani, esperto informatico ex dipendente dell’istituto bancario: per anni

questi file sono stati noti solo alla giustizia e a qualche amministrazione fiscale, adesso sono sui giornali.Battezzata «SwissLeaks», l’operazione offre un viaggio nel cuore dell’evasione fiscale, che mette in luce tutti i mezzi utilizzati per nascondere il denaro ed eludere il fisco. Fra gli attori John Malkovich e Gadd Elmaleh, poi il re del Marocco Mohammed VI, il cantante Phil Collins, la star della Formula 1 Fernando Alonso, poi gli italiani Valentino Rossi, Flavio Briatore e lo stilista Valentino.

Per numero di clienti (7.499) l’Italia è al quinto posto nella classifica dei Paesi che più hanno fatto ricorso ai servizi di Hsbc. Dopo la Svizzera (11.235 clienti), ci sono Francia (9.187), Regno Unito (8.848) e Brasile (8.667). Quanto alle somme tenute in Svizzera l’Italia è al settimo posto con 7,4 miliardi di dollari. Fondi in parte leciti, in parte sottratti al fisco. Ma gli italiani illustri coinvolti sostengono di non avere conti in sospeso con l’erario.
Il quotidiano svizzero “Le Temps” ha pubblicato i nomi delle personalità politicamente più esposte, come Rami Makhlouf, cugino del presidente siriano Bashar al-Assad, l’ex ministro egiziano del commercio, Rashid Mohamed Rashid, l’ex premier ministro haitiano Frantz Merceron. “Le Monde”, che per primo ha avuto accesso ai dati, li ha poi messi a disposizione del Consorzio dei giornalisti d’inchiesta a Washington (International Consortium of Investigative Journalists), che li ha a sua volta condivisi con i media di tutto il mondo (per l’Italia il settimanale “L’Espresso”).