La Casa della Salute c’è Ma i servizi non ci sono

Ecco la Casa della Salute di Borsano: è aperta, ma i servizi ancora non ci sono. «Presto il presidio della Croce Rossa e il centro prenotazioni dell’Ospedale». Inaugurazione ufficiale nel weekend del 5/6 ottobre, quando il quartiere celebra la “festa degli Angeli”.

Porte aperte da stamattina all’ex Municipio di via San Pietro a Borsano, riconvertito dall’amministrazione comunale a Casa della Salute, al servizio del quartiere “più periferico” della città. Terminati ormai da quasi un anno i lavori di ristrutturazione, costati circa 750mila euro, nel frattempo l’amministrazione ha definito una serie di protocolli d’intesa con la Croce Rossa e l’azienda ospedaliera di Busto Arsizio per riempire di servizi l’edificio rinnovato, che il quartiere di Borsano aveva espressamente chiesto fosse destinato ad attività di tipo sanitario, rivolte in particolare ad una popolazione sempre più anziana. Da oggi, tutte le mattine dalle 10 alle 12, la Casa della Salute apre le porte ai visitatori, grazie alla presenza di operatori del Comune e della Croce Rossa che forniscono informazioni sui prossimi servizi. «Ma sarà anche uno sportello “sensore” dei bisogni connessi ai temi socio-sanitari» spiega il sindaco Gigi Farioli a proposito della prima fase in attesa dei servizi.

L’apertura ufficiale, concordata con la Parrocchia di Borsano, sarà in concomitanza con la ricorrenza molto sentita della “festa degli Angeli”, nel weekend del 5/6 ottobre. A quel punto il presidio borsanese si arricchirà con i primi servizi socio-sanitari. Quelli garantiti dalla sezione bustese della Croce Rossa, tra cui misura della pressione e della glicemia, terapie iniettive, medicazioni, corsi di primo soccorso, corsi per

assistenza anziani e disabili. E lo sportello del Centro Unico di Prenotazione dell’azienda ospedaliera, per prenotare le prestazioni ambulatoriali in ospedale. Nei primi mesi del 2014 è prevista anche l’attivazione, molto attesa, del servizio di odontoiatria sociale, mentre per ora sembra tramontata l’ipotesi di trasferire la guardia medica. «Questo centro è una risposta alle esigenze di razionalizzazione dal basso dell’offerta sanitaria» sottolinea Farioli.

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