In Italia ci sono ospedali che si distinguono non solo per la fama, ma anche per i numeri. Si tratta di strutture – pubbliche o convenzionate con il Servizio sanitario nazionale – che si occupano dei casi clinici più delicati e che attirano pazienti da altre Regioni, diventando veri e propri poli di riferimento nazionale.
È proprio su questi due criteri – complessità dei casi trattati (espressa dal valore medio dei Drg, i raggruppamenti omogenei di diagnosi) e capacità di attrarre pazienti da fuori Regione – che il Ministero della Salute ha stilato la classifica 2025 dei migliori ospedali italiani, riferita ai dati del 2023 e pubblicata dal Sole 24 Ore.
Ospedali migliori d’Italia: i primi tre sono lombardi
A dominare la classifica sono tre strutture private convenzionate con sede in Lombardia:
- Ospedale Galeazzi – Milano (145,3 punti)
- Istituto Clinico Humanitas – Rozzano (MI) (129,3 punti)
- IRCCS San Raffaele – Milano (94,6 punti)
Questi ospedali si distinguono sia per l’alta complessità dei pazienti trattati, sia per la loro capacità di attrarre persone da tutto il Paese.
La classifica completa delle 21 strutture top
Ecco le 21 migliori strutture secondo il Ministero della Salute:
- Ospedale Galeazzi (Lombardia) – 145,3
- Istituto Clinico Humanitas (Lombardia) – 129,3
- San Raffaele (Lombardia) – 94,6
- Policlinico di Sant’Orsola (Emilia-Romagna) – 62,5
- Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata di Verona (Veneto) – 60,8
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana (Toscana) – 58,5
- Policlinico Gemelli (Lazio) – 55,2
- Azienda Ospedaliera Universitaria Senese (Toscana) – 53,7
- Ospedale Sacro Cuore Don Calabria (Veneto) – 52,3
- Azienda Ospedaliera Universitaria delle Marche (Marche) – 49,7
- Policlinico Campus Biomedico (Lazio) – 46,9
- Ca’ Granda Niguarda (Lombardia) – 46,2
- San Camillo-Forlanini (Lazio) – 43,9
- Azienda Ospedaliera Dei Colli (Campania) – 38,9
- Azienda Ospedale-Università di Padova (Veneto) – 34,3
- Policlinico San Matteo di Pavia (Lombardia) – 33,6
- Policlinico San Martino (Liguria) – 33,2
- Mauriziano Umberto I di Torino (Piemonte) – 32,5
- Azienda Ospedaliero-Universitaria Careggi (Toscana) – 31,4
- Azienda Ospedaliero-Universitaria di Alessandria (Piemonte) – 29,4
- Casa Sollievo della Sofferenza (Puglia) – 27,0
Il divario tra Nord e Sud
Dalla classifica emerge chiaramente un divario geografico: ben 12 ospedali si trovano al Nord, 7 al Centro, e solo 2 al Sud – l’ospedale Dei Colli di Napoli e la Casa Sollievo della Sofferenza a San Giovanni Rotondo (Foggia).
La Lombardia guida la classifica con quattro strutture presenti e occupa tutte le prime tre posizioni. Bene anche Veneto e Toscana con tre ospedali ciascuna, seguite dal Lazio con tre eccellenze romane. Le Regioni del Sud, invece, sono fortemente sottorappresentate.
Il piano del governo per ridurre le disuguaglianze
Il fenomeno della migrazione sanitaria dal Sud al Nord è confermato ancora una volta: molte persone si spostano per ricevere cure più specialistiche e strutturate. Per affrontare questo squilibrio, il Ministero della Salute sta lavorando a un piano che prevede la creazione di “ospedali nazionali di riferimento”, strutture di eccellenza distribuite su tutto il territorio – anche nel Mezzogiorno – e finanziate direttamente dallo Stato oltre che dalle Regioni.
L’obiettivo è chiaro: offrire qualità e complessità di cura ovunque in Italia, senza costringere i pazienti a spostarsi centinaia di chilometri per ricevere le cure che meritano.