VARESE La lista della Destra alle regionali è stata esclusa. Ma i militanti del partito di Francesco Storace non si rassegnano senza polemica. Il segretario provinciale Nello Riga annuncia la possibilità che la segreteria regionale possa portare avanti un ricorso contro «la decisione del Tar».
E puntualizza il fatto che in queste elezioni «non ci sia stata equità tra i partiti». Insomma, una legge elettorale, per presentare le liste per il Pirellone, con due pesi e due misure.
«Noi abbiamo dovuto faticare per raccogliere 700 firme – spiega Riga – è un periodo in cui la gente è disillusa e si fa fatica ad ottenere la sottoscrizione. La quota da raggiungere era 875 firme in provincia di Varese. So che molti altri hanno fatto fatica, noi ci siamo fermati a meno di 200 firme prima. Peccato che, mentre noi siamo un partito che esiste da tempo, c’è chi ha avuto la possibilità di candidarsi senza doverle raccogliere, nonostante il suo partito sia nato pochi giorni prima la presentazione delle liste».
Un’accusa che Riga rivolge al principale concorrente della Destra, ovvero il neopartito di Ignazio La Russa Fratelli d’Italia. «Loro non hanno dovuto cercare sottoscrizione – dice Riga – perché hanno formato il gruppo regionale 15 giorni prima il termine ultimo. E la legge glielo ha permesso. Eppure i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia sono praticamente sempre stati nelle istituzioni con il Pdl. Si sono staccati solo gli ultimi giorni, per poter aggirare la legge sulla raccolta firme».
In lista, nella circoscrizione di Varese, avrebbero corso sia il segretario provinciale Riga che quello regionale Eliana Farina. La lista sarebbe stata in appoggio al candidato presidente Roberto Maroni.
In ogni caso, Varese rimane in gioco. L’avvocato Gian Piero Maccapani è capolista al Senato, nella circoscrizione lombarda, per il partito di Storace.
Figlio di Ettore Maccapani, figura storica della destra missina, scomparso tre anni fa, Gian Piero Maccapani corre come indipendente all’interno della lista della Destra. Le idee principali riguarda il dimezzamento dei parlamentari. E maggiori equità sociale. La soglia di sbarramento, per le liste che sono in coalizione, è solo del 3%. Questo significa che c’è qualche possibilità che, soprattutto in caso di vittoria del centrodestra in Lombardia (che farebbe scattare il premio di maggioranza di 27 senatori alla coalizione vincente), la Destra riesca ad esprimere un senatore. M. Tav.
s.bartolini
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