La Giöbia brucia il sindaco Farioli

Tradizione con sorpresa durante il rogo della Famiglia Bustocca: in fiamme un fantoccio speciale. Il sindaco: «Io ustionato? No, mi hanno commosso». Esulta anche il palato con salsicce e luganiga

– Quest’anno la Giöbia brucia il sindaco. «Busto bruciato, sindaco bruciato, anno fortunato» proclama il primo cittadino, che alla sua ultima edizione in fascia tricolore si ritrova fatto di cartapesta nel “fantoccio” da mettere al rogo della Famiglia Bustocca. Uno scherzetto che «non mi ha bruciato, mi ha commosso», ha ammesso, che insieme al Regiù della Bustoccaha dato il la alle fiamme. Nella poesia che accompagnava la “replica” di cartapesta del sindaco, l’auspicio, rigorosamente in dialetto, che la Giöbia lo «convinca a trovare finalmente il tempo di sposarsi». Lo stesso Farioli commenta cosi la prestazione della sua Giöbia, caduta di faccia come la statua di Saddam. «Mi sono spezzato ma non piegato – sorride Farioli – caduto in piedi in avanti dopo 15 minuti di autocombustione e con la testa ancora intatta».Nel posteggio di via Einaudi, a salutare il tradizionale falò che scaccia l’inverno erano in migliaia, complice un clima tutt’altro che da “giorni della merla”. Altrettanti, con code lunghe centinaia di metri, i bustocchi che si sono dati appuntamento in piazza San Giovanni per la distribuzione del piatto tipico della Giöbia, il

risott e lüganiga che dall’anno scorso ha riconquistato il suo posto, spodestando la polenta e bruscitti. «Abbiamo cucinato 110 chili di riso e 80 chili di lüganiga» rivela, il titolare della Crespi Catering che si è occupata della parte di ristorazione. Anche le chiacchiere donate gratuitamente dal panificio Colombo, sono state triplicate in corsa, per tenere testa alla marea di gente che si è radunata all’ombra della Basilica. «Forse sapendo delle perdite della festa della birra, sono venuti qui per risanare i conti del Distretto urbano del Commercio» scherza il manager del Duc , regista dell’organizzazione, anche dell’inedita cena con servizio al tavolo sotto l’Expo Hub, che ha richiamato circa 90 persone. Un successo, insomma. Oltre al sindaco-Giöbia, sono finiti al rogo lo “Schiavo-matic” di Comunità Giovanile, la “Banda Tassotti” del Movimento Giovani Padani, il bus per Lourdes del Club Alpino Italiano, e ancora le “streghe” di Ul Cuarantacenchi, della Classe ’47 e della Famiglia Sinaghina. E vari fantocci sono bruciati in giro per la città, come tradizione vuole. Una anche alla colonia Comerio dell’Aprica, in Valtellina. Perché questa manifestazione bustocca non conosce confini.