SARONNO Giuliana Longhi come un podestà medievale che interviene quando gli interessi personali rischiano di essere più forti di quelli pubblici. E’ questa la metafora storica utilizzata dal segretario cittadino Angelo Veronesi nella sua nuova difesa della decisione del commissario straordinario di redigere il nuovo piano di governo del territorio: «I liberi Comuni medioevali – racconta il padano – erano soliti chiamare un podestà per amministrare la città quando gli interessi diventavano troppo forti, in modo da evitare coinvolgimenti personali nelle controversie cittadine e garantire l’imparzialità. Saronno si trova nella stessa situazione perchè il Pgt è un progetto che scatena troppi interessi».
Così secondo il Carroccio la soluzione ottimale sarebbe proprio quella di un esterno: «In caso di vittoria – fa sapere Veronesi – la Lega aveva deciso di chiamare un assessore all’urbanistica esterno, in modo da garantire l’imparzialità. Le scelte si sarebbero dovute basare esclusivamente sull’interesse di tutta la comunità, e non su quello di poche lobby». Veronesi, quindi, “benedice” la scelta di Giuliana Longhi di mettere mano al pgt: «Il commissario è la persona più imparziale che potesse capitarci: non fa parte di alcun partito e non è legata a interessi saronnesi. Per questo siamo fortemente convinti che sia ideale per redigere un Pgt onesto e imparziale nel primario interesse di tutti i cittadini».
Veronesi conclude con una critica agli esponenti del centrosinistra che hanno stigmatizzato l’impegno del commissario dichiarando di non sentirsi rappresentati dai professionisti incaricati dall’amministrazione Gilli: «Al contrario dei socialisti e della sinistra in generale, noi della Lega guardiamo alla concretezza: valutiamo solo i fatti».
e.romano
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