La Lega promuove Candiani E a Varese arriva Maroni

VARESE Chi ha combattutto contro il cerchio magico, è stato premiato. È così, infatti, che ai vertici della Lega 2.0 sono stati chiamati i protagonisti varesini della “rivoluzione leghista”.Dopo l’elezione di Andrea Mascetti al consiglio federale, ieri mattina è stata ufficializzata la nomina dell’ex segretario provinciale Stefano Candiani alla direzione delle consulte che costituiscono l’ufficio politico. Il dipartimento del nuovo consiglio federale guidato politicamente da uno dei tre vicesegretari federali nominati ieri, il deputato bergamasco Giacomo Stucchi.In poche parole, Candiani rappresenta il braccio tecnico del dipartimento, la cui responsabilità politica rimane a Stucchi. Un ruolo comunque di grande importanza, dal momento che all’ex segretario provinciale spetterà il coordinamento di ogni attività politica sul territorio federale.Insomma, la rivincita di uno dei maroniani della prima ora, che subì i maggiori assalti da parte del cerchio magico e fu nel mirino del gruppo bossiano a lungo, con ripetuti tentativi di commissariamento.Il neosegretario federale Maroni sarà oggi presente a Varese, alle 15, per un incontro con i militanti della sezione cittadina. Si tratta della prima uscita ufficiale, su territorio varesino, da quando il barbaro sognante per antonomasia è stato eletto dal congresso di settimana scorsa. E

un occhio di riguardo ha deciso di riservarlo alla sezione di piazza Podestà, dove risulta iscritto. Ma anche il presidente federale Umberto Bossi sarà protagonista di un’uscita pubblica proprio oggi. Lontano dal capoluogo, ovvero alla Festa della Lega Nord di Besozzo, dove il suo intervento è previsto alle 21. Può trattarsi di un caso, oppure dell’ombra dell’Umberto che continua a inseguire Maroni, non convinto forse di aver fatto la scelta giusta non ricandidandosi. Sicuramente la scelta è statao obbligata per la sopravvivenza del partito. Ma che Bossi non sia stato particolarmente felice del passaggio di testimone al confondatore della Lega è apparso più che chiaro durante i lavori del congresso.Resta quindi da capire se la Lega 2.0, alle prese con il tentativo di smarcarsi dal passato e crearsi una nuova immagine, riuscirà ad “archiviare” Bossi. Al momento, vista la fitta agenda del Senatùr pubblicata sullo spazio “Qui Lega” della Padania, non sembra proprio. L’unico passo verso la “debossizzazione” del partito è il fatto che in questi giorni, per la prima volta dalla sua fondazione, la Padania non reca più il nome di Umberto Bossi in prima pagina, come direttore politico del giornale.

s.bartolini

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