La lotta per l’Umanità e la Civiltà. Vent’anni dopo, ascoltando Faletti

L’elzeviro di Marco Tavazzi


Forse possiamo cambiarla, ma è l’unica che c’è
Questa vita di stracci e sorrisi e di mezze parole
Fosse cent’anni o duecento, è un’attimo che va
Fosse di un attimo appena, sarebbe com’è
Tutti vestiti di vento a inseguirci nel sole
Tutti aggrappati a un filo e non sappiamo dove.


Forse non sarà una di quelle canzoni destinate a diventare eterne. Musicalmente è anche modesta. Ma ha un significato che, ascoltandola a oltre vent’anni di distanza, mi fa venire ancora la pelle d’oca. Quando nel 1994, in una delle prime musicassette che compravo, scoprii “Signor Tenente”, di Giorgio Faletti a Sanremo. Gli anni Novanta.