La magia di certe notti a Masnago. Varese, scriviamo un’altra leggenda

Il Franco Ossola torna ad accendersi sotto le stelle. E vuole sognare ancora

Forse è vecchio, obsoleto, da buttar giù. Non sarà all’avanguardia e magari nemmeno tanto bello da vedere. Ma quando si accende di notte e ribolle di passione il Franco Ossola è speciale.

Non importa che sia Eccellenza, Serie D, Lega Pro, Serie B: certe emozioni te le sa trasmettere lo stesso, soprattutto se su quei gradoni ci sei cresciuto e quella maglia biancorossa ce l’hai tatuata addosso. Giovedì sera a Masnago arriva la Varesina, che non è il Real Madrid ma è come se lo fosse per il Varese: un ostacolo insormontabile, imbattibile, che può essere superato solo grazie ad un’impresa. E chi lo tifa, sa che di notte il Varese si trasforma, insieme al suo stadio. Le paure scompaiono nel buio, ad aver paura sono gli avversari. Anche giovedì, dunque, dovranno essere gli altri a tremare di fronte a questo vecchio teatro calcistico che ne ha viste e ne ha passate tante, e che con i riflettori accesi ha fatto passare delle brutte serate a tante squadre forse più blasonate del Varese. E sono tante le notti magiche che i biancorossi hanno trascorso illuminati dalle cappelle accese del Sacro Monte: notti di miracoli, indimenticabili. Abbiamo scelto le più simboliche della storia recente per provare a sognare ancora un’atmosfera così: perché è vero che siamo solo in Serie D, ma siamo sempre noi, e giovedì serviremo tutti, perché l’impresa di vincere il campionato è ancora possibile. E non può che passare da qui. Masnago, Franco Ossola: casa nostra.

La partita di Sannino, il derby di Pisano. Si gioca in due notti diverse: la prima è lunedì 4 ottobre, posticipo di Serie B. Il Novara segna alla prima azione, il Varese sotto un nubifragio prima la raddrizza con Carrozza, poi la ribalta con Pisano. Si giocano solo i primi 45’, con il pubblico

che sotto il diluvio non vuole tornare a casa: è troppo bello. Si torna in campo mercoledì sera, ma per il Novara di Tesser, lanciatissimo in testa alla classifica, c’è poco da fare: segna ancora Pisano, il Varese chiude in 10 ma Sannino alza le barricate. Non passa lo straniero, al Franco Ossola.

Varese-Novara 3-1: sotto la pioggia il primo derby vinto da Sannino in B

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(Foto by Varese Press)

È il 14 ottobre 2011, Rolando Maran è sulla panchina del Varese da meno di due settimane e batte la seconda veneta in pochi giorni. Dopo il Vicenza al Menti e l’Empoli al Castellani, i biancorossi trovano la terza vittoria consecutiva battendo nettamente il Padova di Dal Canto. Segnano Cacciatore, Cellini e Kurtic, con un destro imparabile per Perin, che corona una lezione di calcio straordinaria, paragonabile a quel Lazio-Varese del 1982, e una rivincita dopo la sconfitta nella semifinale playoff di pochi mesi prima.

Varese-Padova 3-0: unanlezione di calcio e una rivincita tutta da gustare

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(Foto by Varese Press)

Andata della semifinale playoff per la Serie A. Il Verona di Mandorlini arriva a Varese da super favorito, snobbando la formazione di Maran. Kurtic su punizione esalta subito il Franco Ossola, Terlizzi archivia la pratica di testa nella ripresa. E potevano essere molti di più i gol: il Varese andrà poi al Bentegodi a chiudere la pratica, conquistando la finale.

Varese-Verona 2-0: arrivano favoriti, se ne vanno con la coda tra le gambe

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(Foto by Varese Press)

È la notte di Bettinelli e Pavoletti, il Varese dato per spacciato dopo le sette sconfitte consecutive chiama in panchina un “signor nessuno” che in quattro partite salva una squadra che sembrava già in Lega Pro. 0-0 a Novara, 2-0 al Siena al Franco Ossola quando contava solo vincere per centrare i playout, impresa per 2-0 al Piola di Novara, sì ancora il Novara, e festa finale al Franco Ossola con un sofferto 2-2. Una notte incredibile, forse l’ultima notte di gloria del Varese in Serie B, prima del buio. Una notte che arriva dopo quattro giornate memorabili e che consegna Bettinelli ai libri di storia biancorossi da eroe.

Varese-Novara 2-2: l’orgoglio di Bettinelli e Pavoletti significa salvezza

Varese-Novara 2-2: l’orgoglio di Bettinelli e Pavoletti significa salvezza

(Foto by Varese Press)

Il Tradate non è il Verona, né il Padova, né il Novara. Ma quella notte resterà impressa nei ricordi di tutti i biancorossi: è la prima partita del Varese della rinascita, in Coppa Italia. Ci si poteva immaginare uno stadio vuoto, con 200 persone al massimo, l’unico settore aperto è la tribuna ed i tifosi la riempiono all’inverosimile, oltre ogni aspettativa. Un poker di Marrazzo, i sigilli di Lercara e Ferrara. Nella serata più impronosticabile, con in tribuna anche Devis Mangia, il primo allenatore della rinascita del 2004, il Varese ritrova l’amore del suo pubblico e inizia a volare. Per tornare, un giorno, a toccare il cielo.

Varese-Tradate 6-1: la rinascita in Eccellenza in un Franco Ossola da brividi

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(Foto by Varese Press)