La nuova Busto: diagonale tutta Usa e un martello turco

La Unendo Yamamay ha fatto tabula rasa: Thibeault certezza, Pisani e Degradi superstiti. La mano di Mencarelli per plasmare tante giovani

Ancora un paio di innesti – probabilmente un’altra schiacciatrice e un secondo libero – e la rosa dell’Unendo Yamamay 2015/16 sarà al completo.
Gli ultimi nuovi arrivi però non dovrebbero sconvolgere il sestetto titolare, che di fatto è già definito. Ricordiamolo. La diagonale è tutta “made in Usa”, con Jenna Hagglund al palleggio e la connazionale Karsta Lowe opposta. Al centro agiranno la canadese Jaimie Thibault e Giulia Pisani. In banda, vedremo la turca Gözde Yilmaz insieme ad Alice Degradi, il libero sarà Celeste Poma.

Il roster a disposizione di coach Marco Mencarelli è completato al momento da tre atlete provenienti dalla A2: la centrale Silvia Fondriest, la schiacciatrice Valeria Papa e la palleggiatrice Caterina Cialfi (già a Busto con il team di B1 nel 2012/13).
Rivoluzione doveva essere e rivoluzione è stata. Decisa, radicale. Inevitabile, dopo la conclusione dell’era Parisi (11 stagioni al timone) e il profondo rinnovamento societario. Sono solo due le superstiti della scorsa stagione: Giulia Pisani e Alice Degradi. Tutte le altre hanno cambiato maglia.
Scorrendo i nomi delle nuove farfalle, salta subito all’occhio l’assenza di grandi nomi, del crack di mercato capace di infiammare le folle.
La firma più altisonante è quella di Gözde Yilmaz, schiacciatrice turca classe 1991: arriva in prestito dall’Eczacibasi campione d’Europa, dove farà ritorno a fine stagione. Su di lei Gianni Caprara, non proprio l’ultimo arrivato, ha speso parole lusinghiere. Ma nello squadrone di Istanbul Yilmaz era una riserva, seppure di lusso.

Sono quattro i rinforzi che arrivano dalla A2: Poma (ex Pavia), Fondriest (Trento), Papa (Bolzano), Cialfi (Vicenza). Così tante atlete pescate nella seconda serie presuppongono un ruolo decisivo rivestito in fase di scelta dal nuovo coach Marco Mencarelli, che nella scorsa stagione ha guidato il Club Italia proprio in A2.Questo dato dovrebbe confortare i tifosi biancorossi: se un tecnico preparato, nonché vero studioso della pallavolo, come il “Menca” ha scelto proprio queste giocatrici, lo ha fatto a ragion veduta e dopo aver attentamente valutato quanto le loro caratteristiche siano funzionali al nuovo progetto biancorosso.Si

è puntato (anche per esigenze di budget) su giovani italiane ben conosciute dal nuovo allenatore, piuttosto che su straniere visionate magari soltanto qualche volta in dvd. Per età e percorso professionale le ragazze arrivate dalla A2 sono tutte in procinto di fare il salto di qualità: l’Unendo Yamamay è la loro grande, imperdibile occasione, e le motivazioni non mancheranno.Occhio a Caterina Cialfi, talentuosa palleggiatrice classe ’95: di lei si è sempre detto un gran bene, e torna al PalaYamamay maturata da due stagioni trascorse a Vicenza (la seconda, coronata dalla promozione, vissuta da protagonista).

La diagonale americana Hagglund-Lowe è tutta da scoprire. Soprattutto dell’opposto si dicono cose lusinghiere. La speranza è che si possa ripetere l’exploit di Carli Lloyd, arrivata in Italia praticamente sconosciuta dai college americani e rivelatasi un crack. Chi invece dovrebbe già fornire sufficienti garanzie è la canadese Thibeault, che nella stagione trascorsa a Urbino (2013/14) aveva positivamente impressionato.
Non è fuori luogo parlare di una squadra che dovrà vincere diverse scommesse, visto che più di una titolare non ha mai giocato nella A1 italiana. L’Unendo Yamamay è una squadra tutta nuova, che riparte senza le certezze tattiche delle passate stagioni (la ricezione garantita da Marcon-Leonardi, l’insistenza tutta parisiana sul muro-difesa) e senza nomi in grado di far impazzire i tifosi. Ma questo non è detto che sia un male. In fondo, l’equazione “grandi nomi uguale grande squadra” è stata spesso smentita dalla storia dello sport.