VARESE Si chiama «Working holiday visa» il programma ideato dalla Nuova Zelanda per attrarre nuove abitanti nel Paese. La vacanza-lavoro è rivolta ai giovani tra i 18 e i 30 anni di diverse nazionalità, tra cui quella italiana, e dà l’opportunità di ottenere un visto turistico di dodici mesi e, una volta sul posto, di cercare un posto di lavoro.La Nuova Zelanda mette a disposizione 30 mila posti l’anno per coloro che fossero intenzionato ad aderire al programma. Normalmente, per ottenere un visto di lavoro è necessario aver ottenuto un contratto lavorativo prima della partenza. I possessori della Working holiday visa potranno lavorare full time e anche per tutta la durata del visto, ma potranno rimanere alle dipendenze di un singolo datore di lavoro per non più di tre mesi. Insomma, un’occasione per sfuggire per un anno dalla pesante crisi economica che attanaglia il nostro Paese e che ha fatto salire il tasso di disoccupazione giovanile a livelli record. Certo, bisogna esse disposti a trasferirsi per dodici mesi dall’altra parte del mondo.Il visto per
la vacanza-lavoro può essere richiesto o nei consolati neozelandesi presenti in Italia, oppure on line: in questo caso è necessario avere a disposizione una carta di credito (Visa o MasterCard). Le iscrizioni sono aperte a partire dal primo di aprile versando 70 euro. Per essere ammessi al programma basta avere un passaporto italiano con scadenza non inferiore a tre mesi dopo la fine del visto, disporre di un’assicurazione sanitaria e di un certificato medico comprovante che ci si è sottoposti ai raggi X e non è emersa la tubercolosi, disporre di un biglietto aereo a/r o di documenti comprovanti che il richiedente ha mezzi economici sufficienti ad acquistare un biglietto aereo per ritornare nel paese di origine; infine non avere figli a carico. Unico limite, non indifferente con i tempi che corrono, è l’obbligo di presentare un estratto conto bancario o altro documento comprovante che il richiedente ha almeno 4.200 dollari neozelandesi (equivalenti a poco meno di 2.700 euro ai valori attuali) per potersi mantenere, almeno all’inizio, una volta arrivati nel Paese. V. Des.
s.bartolini
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