VARESE Oggi la polizia ferroviaria. Domani, si spera, anche l’esercito. Regione Lombardia, questura e Ferrovie Nord uniscono le forze per dare risposta a una delle più accorate richieste della cittadinanza: quella di maggiore sicurezza nelle stazioni. La notizia del giorno è che da mercoledì 18 novembre funzionerà un presidio della Polfer anche a Saronno. Due locali nei pressi del binario 6 dove gli agenti di scorta ai treni potranno installare la loro base operativa, per mettersi a disposizione dei passeggeri dalle 7 alle 19. Grazie alla collaborazione dei carabinieri, la Polfer disporrà anche di apparecchi per l’identificazione dei fermati: ciò significa che non sarà necessario portare il mariolo di turno fino alla questura di Varese per scoprire chi sia e per scandagliare la sua fedina penale.Il passo successivo lo rivela l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Raffaele Cattaneo: «Stiamo predisponendo un accordo con il ministero della Difesa e con quello dell’Interno perché grazie ai militari si possa dare vita a un servizio di prevenzione sui treni, nei depositi e nelle stazioni». Secondo Cattaneo, l’intesa risponderebbe «a ragioni economiche e funzionali». L’obiettivo, dice, è quello di «aumentare la sicurezza reale e anche quella percepita».Achille Norberto, presidente delle Ferrovie Nord Milano, è convinto che sia questa la strada da percorrere per “bonificare”, almeno
in parte, quel sottobosco di piccola e grande criminalità che fiorisce dentro le stazioni e nelle aree circostanti. «Sulla rete abbiamo installato 800 telecamere – fa sapere – e tutti i nuovi treni sono dotati di telecamere a circuito chiuso». Gli atti vandalici dei quali sono vittime treni e stazioni costano cari. Ma anche la prevenzione non scherza. «Negli ultimi tre anni abbiamo investito in sicurezza 8 milioni di euro», dice Norberto. Senza contare i disservizi provocati dalle corse soppresse perché i vagoni sono occupati da abusivi che proprio non ne vogliono sapere di lasciare i loro giacigli notturni. A Varese da quando gli agenti sono presenti in pianta stabile i reati nei pressi della stazione delle Nord sono diminuiti del 20%. Così assicura Claudio Caroselli, primo dirigente della Polfer lombarda. Numeri incoraggianti, che però non cancellano la paura. Da Varese, da Gallarate (dove pure esiste un presidio Polfer) e da Busto Arsizio continuano ad arrivare notizie di retate antidroga e di altri reati che creano un giustificato allarme fra la cittadinanza. Ma se Varese, Saronno e Gallarate (in misura minore) possono sorridere, non lo stesso vale per Busto Arsizio: dovrà aspettare almeno fino a quando i lavori sul nodo ferroviario saranno conclusi e la stazione di Busto-Castellanza non sarà a regime.
s.bartolini
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