La Pro Patria non si arrende. Gli undici metri sanno di vittoria

Il successo per i tigrotti arriva con un rigore trasformato magistralmente da Di Sabato

Dopo la tempesta il sole, prima o poi, torna a splendere. Quello della Pro Patria è riuscito a spazzare via le due nuvole grigie rappresentate da altrettante sconfitte di fila per reinsediarsi nel cielo biancoceleste sotto forma di vittoria. La terza tacca messa alla voce tre punti, dopo quelle con Lecco alla seconda giornata e Ciserano alla quinta, fa morale e classifica. I punti sono ora quattordici. Capogna, uno degli ex di turno con Corti,

quando il cronometro segna solo due minuti di contesa rischia di fare male alla retroguardia bustocca con un diagonale che finisce a lato di poco. La Pro Patria risponde con una punizione centrale di Cappai. Il Seregno reinnesta la marcia veloce ancora con Capogna che ha voglia di allargare la famiglia delle cinque reti finora realizzate; al 16’ il piano non gli riesce perché Monzani gli devia la sfera in corner, un minuto dopo invece sì su passaggio da cineteca di tacco di Uliano. Ma nel vocabolario della Pro Patria la parola rassegnazione non alberga affatto. Così, se al 18’ Pedone non è baciato dalla mira, Bortoluz, invece, ci va perfettamente a nozze un minuto dopo superando Bardaro e pareggiando le sorti della contesa. Al 24’ la Pro Patria riuscirebbe a mettere anche la freccia; Cappai di testa realizza ma De Girolamo di Avellino ravvisa un fallo e non convalida. Al 31’ il Seregno prova a spezzare il monologo bustocco con una recita a soggetto di Cusaro che, di testa, spedisce fuori di un soffio. L’inizio della ripresa vede la Pro Patria cantare a voce più alta; il primo assolo lo fornisce Bortoluz al 16’ ma Bardaro sventa in corner. Al 18’ Gherardi, entrato da un grappolo di minuti, si vede servire un ghiotto boccone realizzativo da Santic ma spara alle stelle. L’insistenza biancoblù è premiata al 21’ quando Di sabato trasforma un rigore concesso per un fallo di Ronchi su Bortoluz. Al 36’ la Pro Patria potrebbe mettere un’incollatura in più tra se e gli avversari ma la conclusione di Gherardi è sventata da Bardaro e si stampa sulla traversa.

: Monzani, Angioletti, Zaro, Ferraro, Pedone, Arrigoni (26’s.t: Piras), Disabato, Santic, Barzaghi, Bortoluz (27’s.t: Casiraghi), Cappai (9’s.t: Gherardi). A disposizione: Gionta, Garbini, Scuderi, Tondini, De Vincenzi, Andreasson. All.Bonazzi.

: Bardaro, Ronchi, Moretto, Cusaro (43’s.t: Caso), Arca, Marchini, Uliano (25’s.t: Jeda), Vingiano (1’s.t. Corti), Lillo, Capogna, Innocenti. All.Andreoletti.

De Girolamo di Avellino.