La ricetta dell’erede di Biagi «Alternanza scuola-lavoro»

«Il futuro del lavoro è artigiano. E si costruisce a partire dall’apprendistato». È la ricetta per rilanciare i “piccoli” di Michele Tiraboschi, ordinario di diritto del lavoro a Modena ed “erede” di Marco Biagi. E al tavolo di MalpensaFiere, dove oltre ai vertici di Confartigianato c’è la Cisl, emerge la proposta di «un patto territoriale per l’apprendistato e l’alternanza scuola/lavoro».

Più apprendistato, invocano gli artigiani. Ma i numeri snocciolati da Giulio Di Martino, dell’ufficio studi di Confartigianato Varese, mostrano un dato preoccupante: il crollo del 61% nelle assunzioni di apprendisti tra il 2009 e il 2013.

«Se non facciamo più apprendistato – spiega il professor Tiraboschi, giuslavorista che collaborò in modo stretto con Biagi – non stiamo costruendo l’impresa del futuro, perché non portiamo dentro il cambiamento, l’innovazione, energie nuove».

Gli artigiani in sala però lamentano troppa burocrazia e scartoffie, oltre a normative che hanno complicato l’utilizzo di questo strumento. «Negli ultimi quattro anni – fa notare il giuslavorista – si contano dieci interventi normativi per regolare l’apprendistato. Così oggi domina il commercio rispetto all’artigianato, ma è un’altra cosa, sono contratti di inserimento, perché non c’è un maestro che insegna, non c’è una relazione, è solo un modo più agevole di fare contratti».

Il vero apprendistato invece «non è guerra tra poveri, ma alleanza virtuosa per entrambi» prosegue il professor Tiraboschi.

«L’obiettivo della flessibilità è avvicinare domanda e offerta di lavoro. È un percorso che dà vantaggi di produttività per l’impresa e prospettive al giovane. Un buon maestro artigiano mentre insegna si forma e impara ogni giorno a fare impresa».

Oggi a Varese l’85% degli apprendisti è tra 16 e 22 anni, come nel modello tedesco, dove gli apprendisti sono all’80% sotto i 20 anni. «Sono questi i veri apprendisti – per Tiraboschi – in Lombardia si può, ma la legge non prevederebbe apprendistato per i minorenni».

E così, interloquendo con il segretario della Cisl dei Laghi Gerardo Larghi (che ammette che «anche noi del sindacato siamo piccoli imprenditori del sociale e usiamo l’apprendistato perché è lo strumento migliore per insegnare»), emerge l’idea di «un patto territoriale per valorizzare l’apprendistato e le esperienze di alternanza scuola/lavoro», sul modello duale tedesco, che non contrappone la dimensione scolastica con quella dell’apprendistato nell’artigianato.

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