La Russia passa al contrattacco dopo le sanzioni: Gazprom ci taglia il gas senza preavviso

Eni conferma: riduzione pari al 15%. Ieri stessa sorte era toccata alla Germania. Il ministro Cingolani minimizza: "Per ora nessuna criticità".

Senza preavviso, la Russia ha ridotto del 15% le foniture di gas anche all’Italia, dopo che ieri la Germania aveva subito un taglio del 40% del flusso di Gazprom nel gasdotto Nord Stream 1.

Eni ha ricevuto comunicazione di una limitata riduzione dei flussi dal proprio fornitore russo relativamente all’approvvigionamento gas verso l’Italia. Eni continuerà a monitorare l’evoluzione della situazione e comunicherà eventuali aggiornamenti”, si legge sulla Piattaforma di informazioni privilegiate (pip) per il monitoraggio Remit del Gestore dei mercati energetici.

Un portavoce di Eni conferma che “Gazprom ha comunicato una limitata riduzione delle forniture di gas per la giornata di oggi, pari a circa il 15%. Le ragioni della diminuzione non sono state al momento notificate”.

“L’andamento dei flussi di gas è costantemente monitorato in collaborazione con gli operatori e al momento non si riscontrano criticità”, ha comunicato in una nota il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani.

Gazprom annuncia nuovi tagli

Intanto Gazprom ha annunciato che fermerà il funzionamento di un’altra turbina lungo il gasdotto Nord Stream, riducendo il volume delle forniture di gas a 67 milioni di metri cubi al giorno, tagliando quindi un ulteriore 33% dopo la riduzione annunciata ieri. Secondo quanto spiega l’agenzia russa Tass, il gigante russo del gas afferma di dover interrompere il funzionamento della turbina a causa della fine del periodo di revisione prima della manutenzione completa.

Vola il prezzo del gas

Gli effetti delle sanzioni contro Mosca mantengono in tensione le quotazioni del gas, il cui prezzo, pur con un ritmo inferiore alla vigilia, guadagna terreno per la terza seduta consecutiva. Il contratto, scambiato ad Amsterdam, riferimento per il metano europeo, guadagna il 2,6% a 99,65 euro al megawattora.