La salute incomincia dal look Busto al lavoro per l’abito-sano

BUSTO ARSIZIO Stili di vita più sani a partire dall’abbigliamento: NewTex lo insegnerà ai giovani, promuovendo così il “made in Italy” di qualità. È la prima vittoria per l’associazione di imprese tessili, nata dall’esperienza del Polo TexSport, che si aggiudica il finanziamento europeo per il progetto “Dress Care”, tra i primi in Italia nel bando “Azione province giovani”. La notizia era nell’aria già la settimana scorsa, quando l’evoluzione di NewTex era stata celebrata dal sindaco Gigi Farioli e dalle massime autorità del mondo politico e produttivo della città, come speranza per ridare futuro al tessile della ex Manchester d’Italia. Ieri l’ufficialità, che rappresenta, per Farioli, «il primo successo dell’associazione sul versante più ampio della tutela alla salute e della lotta alla contraffazione dei prodotti tessili». Il progetto “Dress Care” è il frutto della collaborazione tra Polo Texsport e Lilt, Lega italiana lotta contro i tumori, nell’ambito delle iniziative di prevenzione dei tumori della pelle. È stato lo spunto per aderire a un progetto al quale prendono parte anche Provincia di Bari (il cui presidente Francesco Schittulli è il numero uno della Lilt nazionale) e Confindustria pugliese, con NewTex, Comune di Busto Arsizio, Provincia

di Varese e Lilt. “Dress Care” ha partecipato al bando europeo sulla corretta educazione e formazione dei giovani, promosso del dipartimento della gioventù del Governo e dell’Unione province italiane, e ha ottenuto il finanziamento dell’iniziativa. «L’obiettivo – spiega il presidente di NewTex Piero Sandroni – è la costruzione di percorsi di consumo critico e di acquisto consapevole nel settore tessile, in particolare la promozione nelle nuove generazioni di uno stile di vita sano e responsabile che per la prima volta riguarda il settore tessile e non altri abitualmente legati a iniziative di prevenzione sanitaria». NewTex, che collaborerà con la fondazione giovanile Blini, si rivolgerà a giovani e studenti per spiegare i benefici per la salute di un abbigliamento confezionato con metodologie non nocive e rispettose della natura, che è poi quello “made in Italy” prodotto dalle nostre industrie tessili.Gongola Farioli, che lo scorso anno aveva emanato insieme al sindaco di Biella la cosiddetta ordinanza degli “sceriffi del tessile” per il rispetto delle normative europee nei prodotti tessili commercializzati sul territorio: «Questo progetto va nella stessa direzione. I nostri imprenditori tessili affrontano il mercato globale a testa alta e nel nome della trasparenza di filiera».

s.bartolini

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