La sapienza cinese per curare il lago? L’Accademia di Pechino in campo

Il vicesindaco di Varese Zanzi e l’assessore De Simone hanno incontrato una delegazione del governo del grande Paese orientale

E se il segreto per risanare le acque del lago di Varese fosse racchiuso nella sapienza cinese? Al momento questa è solo un’ipotesi suggestiva, anche perché nel trattamento delle acque la nostra provincia – con impianti all’avanguardia e la presenza del Ccr di Ispra – fa scuola. Ma tutto può succedere dopo che, ieri, il vice sindaco Daniele Zanzi e l’assessore alla tutela ambientale Dino De Simone hanno trascorso la giornata con una delegazione di ricercatori cinesi provenienti dall’Accademia di scienze ambientali nazionale cinese di Pechino e ad alcuni esponenti del Governo Cinese.

La giornata è iniziata a Palazzo Estense, con il saluto ufficiale del sindaco Davide Galimberti. Il Comune ha donato agli ospiti un libro di foto e alcuni materiali informativi sulla città. Successivamente il gruppo si è diretto all’impianto Aspem di Luvinate che tratta l’acqua potabile che serve un terzo della popolazione di Varese (l’impianto filtra acqua di sorgente). Seconda tappa: l’Isolino Virginia. Ad aprirlo apposta per i ricercatori cinesi è stato Fausto Caravati del Gulliver. Lo chef Francesco Testa,

per l’occasione, ha proposto un antipasto e un risotto a base di pesce di lago. Lì, nelle magiche atmosfere dell’Isolino, i ricercatori hanno fatto il punto su tutti gli interventi di risanamento provati fino ad oggi sul lago di Varese e sui risultati raggiunti. Alle 15, ultima tappa della giornata, il gruppo si è diretto all’impianto di depurazione delle acqua di Gavirate, gestito dalla Società per la tutela e la salvaguardia delle acque del lago di Varese e lago di Comabbio.

La giornata è stata frutto della collaborazione che il Comune di Varese sta allacciando con il centro di ricerca Ccr di Ispra, che ieri era presente con alcuni funzionari e con Giovanni Bidoglio, direttore dell’unità «Rural, Water and Ecosystem Resources».

«I ricercatori sono venuti grazie a uno scambio tecnico con il Ccr di Ispra per capire quello che si fa qui da noi. Loro hanno tanti problemi di acqua e sono venuti soprattutto per imparare – spiega De Simone – Poi è vero che loro sono bravi e veloci. Quando c’è un problema cercano le soluzioni migliori per risolverlo. Al momento qualsiasi valutazione in questo senso è prematura, ma chissà, magari un giorno, proprio grazie a questo scambio, dalla Cina potrà arrivare un supporto alle nostre politiche. Per ora abbiamo fatto loro vedere quanto è stupendo il nostro territorio. In un certo senso abbiamo fatto “promozione” di Varese, ringrazio tutti coloro che hanno reso questa giornata possibile».

«Varese deve avere un respiro che va oltre i suoi confini – commenta Zanzi – Abbiamo avviato uno scambio culturale e scientifico, poi da cosa nasce cosa. Il lago di Varese è una criticità, il Ccr di Ispra ha competenze vastissime su tematiche che riguardano l’ambiente e che sarebbe interessante poter mettere a frutto sul territorio».