La scarica di un fulmine uccide tre asinelle

APPIANO GENTILE Fulmine sulla collinetta della casa di riposo Vallardi, muoiono tre asinelle. Il decesso risale a sabato pomeriggio, quando sulla zona si era abbattuto un violento temporale con diverse scariche elettriche. Una di queste, caduta nei pressi della casa di riposo Vallardi, è risultata fatale per le tre povere bestiole che avevano trovato riparo nel ricovero allestito nell’area verde intorno alla residenza per anziani. Gertrude, Stella, Candida sono state trovate nella loro capanna, nelle posizioni in cui erano solite dormire,

uccise dal fulmine caduto molto vicino al loro giaciglio. Stella sarebbe diventata mamma a breve. Le tre bestiole – di dieci, quattro e un anno e mezzo – da circa un mese erano ospitate presso la casa di riposo Vallardi, per un’attività di socializzazione gestita in collaborazione con la Cooperativa Eolo di Drezzo e il gruppo “Amici degli Asini”. Mansuete e amorevoli, com’era nella loro indole, erano già riuscite a conquistarsi la simpatia di ospiti, responsabili e personale della struttura per anziani.
Proprio alcuni dipendenti sono stati i primi a dare l’allarme; hanno allertato il proprietario, Marco Gentilini: «Mi hanno chiamato dalla casa di riposo Vallardi per segnalarmi che era accaduto qualcosa di strano alle asinelle, perché le vedevano sdraiate e immobili all’interno del ricovero, come se stessero dormendo. Essendo impossibilitato ad andare di persona, ho contattato il veterinario dell’Asl reperibile, affinché effettuasse un controllo. Arrivato sul posto, non ho potuto che constatare il decesso dei tre animali, colpite da un fulmine abbattutosi su quel cucuzzolo. Il lampo, scaricatosi sul terreno che ha fatto da conduttore, ha raggiunto l’interno del ricovero dove si erano riparate. Essendo vicine, sono morte tutte e tre».
Un «brutto colpo», tanto erano amate le tre asinelle, come conferma Gentilini, il loro “papà”: «Il dispiacere è forte, le ho viste crescere. Le più giovani erano nate nella mia fattoria didattica di Olgiate, la più anziana l’ho strappata a morte certa, al macello cui era destinata. Erano abituate al contatto sensoriale con le persone, avevano già alle spalle diverse esperienze con bambini, disabili e questa era la prima volta che si sviluppava un progetto con anziani. Credo molto in quest’attività, vedremo di riproporla con altri asinelli». Gertrude, Stella, Candida si erano perfettamente ambientate ed erano uno svago e una compagnia per gli ospiti e i visitatori, in attesa del bel tempo necessario per intraprendere le attività specifiche dedicate alla scoperta delle meravigliose qualità di questi animali (mansuetudine, taglia ridotta, pazienza, morbidezza).

f.angelini

© riproduzione riservata