La scarsa sicurezza può costare cara: «Meglio prevenire»

A Ville Ponti un convegno di Confapi Varese, con Inail, Asl, Dtl, Cgil, Cisl e Uil, ha fatto il punto della situazione sulla promozione di una cultura della sicurezza e del benessere in azienda

«La sicurezza in azienda impatta sulla salute dei dipendenti e sulla organizzazione stessa del lavoro: se non gestita adeguatamente comporta ripercussioni anche molto importanti sul bilancio dell’azienda, che gli esperti stanno studiando a livello globale», ha detto Alberto Boraso, responsabile area sicurezza Confapi.
«Sono 47.467 nell’ultimo anno le giornate di attività perse per infortuni accaduti e indennizzati secondo la banca dati dell’Inail riferita al settore manifatturiero, di cui tessile e metalmeccanico rappresentano la quota più considerevole. Altri settori che si distinguono negativamente per numero di infortuni sono i comparti costruzione, commercio e sanità», ha detto Maria Pettinari, vicario del direttore Inail di Varese.

Dal punto di vista economico è un danno importante se si pensa ai 24,8 giorni di durata media di ogni infortunio, secondo il censimento Inail. «Va detto che il numero degli infortuni è in costante flessione dal 2010 in avanti: con gli ultimi dati vediamo una diminuzione del 26,2%: quasi sicuramente ciò è dovuto alla contrazione del numero di addetti al lavoro e alla morsa della crisi economica, ma può essere anche conseguenza dell’introduzione di azioni di prevenzione in azienda. Su quasi duemila infortuni censiti nell’ultimo anno nel metalmeccanico – che si distingue come comparto più “pericoloso”- e nel tessile, gli episodi hanno riguardato lavoratori prevalentemente maschi, con una prevalenza di episodi a carico di lavoratrici considerando un segmento specifico come il confezionamento».

«L’adozione di strategie per la sicurezza sul lavoro è una competenza dei singoli datori di lavoro, che possono ricevere formazione e consulenza dai vari Enti preposti, come la Uoc dell’Asl», ha sottolineato Duccio Calderini, direttore del dipartimento di prevenzione dell’Asl. «Ricevere assistenza è un diritto del datore di lavoro sancito dal Dlgs 81/2008. L’Asl interviene come organo di vigilanza sulle norme di sicurezza previste in azienda: il fine non è elevare multe, ma promuovere un corretto piano di prevenzione. Quest’anno ci sono stati molti infortuni gravissimi nel settore metalmeccanico, un segnale colto con preoccupazione dal Comitato di Coordinamento Provinciale, che intende intensificare la cultura della prevenzione sul lavoro a tutti i livelli, recependo anche una sperimentazione regionale nelle scuole».