La sensibilità di un’aristocrazia che non capisce

Mio figlio mi dice: papà perché non fai una telefonata e mi fai cambiare il professore di matematica? Non ho questo potere,dipende dal preside. E allora chiama il preside, ribatte lui. Non posso far niente. Ma la Cancellieri,con una telefonata, ha fatto scarcerare una signora “agiata’’ e Berlusconi ,con una telefonata, ha fatto credere a mezzo parlamento ed alla polizia che una squillo era la nipote di Mubarak.

Perché tu non lo puoi fare? Rispondo: non faccio parte di quella classe, “la nuova aristocrazia’’, non perché loro sono aristocratici ma perché pensano di esserlo. Ho provato un senso di impotenza, come milioni di italiani di fronte a prevaricazioni, sprechi, sottrazione di cento miliardi all’anno perpetrata dalla classe parassita. Ho capito che non si tratta di una questione politica ma di una questione di classe.

Francesco Degni

© riproduzione riservata