La spesa più conveniente? Una mappa Italia-Ticino

VARESE L’euro cala rispetto al franco, e varesini e ticinesi sono costretti a rivedere le proprie abitudini in fatto di spesa. Con qualche piccola sorpresa. È quanto emerso nell’ultima puntata di “Patti Chiari”, trasmissione di approfondimento della Rete 1 della Radiotelevisione Svizzera. Il tema della puntata era la spesa quotidiana a cavallo del confine: verdure, carne formaggio, e alimentari in genere sono meno costosi in Italia. I varesini più attenti, infatti, avranno notato che nei parcheggi dei nostri supermercati sono sempre più presenti auto con targa ticinese: i vicini svizzeri arrivano a risparmiare anche il quaranta per cento rispetto ai supermercati del loro Paese.

L’inchiesta svizzera comincia dalla verdura. E qui arrivano anche le prime sorprese. Tra gli otto supermercati presi in considerazione, infatti, il più caro per le verdure è lo svizzero Denner: per un carrello con un chilo di pomodori, rucola, peperoni e mele, si superano i 27 euro. Il più economico è un italiano, Carrefour, che tocca appena i 16 euro. La classifica, in generale, vede il supermercato italiano più costoso al quarto posto, ed è Coop,

con quasi 20 euro. Le sorprese arrivano sui singoli prodotti. I pomodori, ad esempio, in Svizzera costano molto meno che da noi: 2 euro e 30 centesimi per un chilo di pomodori nei supermercati italiani, contro 1 euro e 40 in Svizzera. Vantaggioso, almeno per quanto riguarda le verdure, il discount svizzero Aldi, che si posiziona penultimo in classifica, più caro di Carrefour ma meno di Bennet. Da tenere conto che il cambio, negli ultimi tempi, è a favore del franco, che oggi vale quasi 80 centesimi di euro, e questo ha inciso parecchio sulla diminuzione dei prezzi dei generi alimentari per i ticinesi, mentre in Italia negli ultimi anni un calo c’è stato, ma più contenuto rispetto alla Svizzera.

Su confezionati e latticini la classifica dei prezzi ha un piccolo stravolgimento: il supermercato più caro risulta essere sempre svizzero, Manor, con più di 26 euro per comprare latte, burro, gorgonzola, spaghetti, cornflakes, olio, acqua e caffè. Al terzo posto questa volta c’è un supermercato italiano, Bennet, che per questi prodotti chiede più di 21 euro. I due più economici sono sempre Aldi e Carrefour, che chiedono rispettivamente 20,10 e 19 euro.

Anche per la carne conviene l’Italia, e la differenza è ancora più marcata: tra lo svizzero Manor e l’italiano Carrefour, la differenza di prezzo supera il 52 per cento: 202 euro per Manor e 97 per Carrefour, con un carrello che comprende carni di vario genere, dal petto di pollo allo scamone di manzo. Sui prodotti di marca, come la pasta Barilla o il tonno Rio Mare, la questione non cambia: sono sempre i supermercati italiani a fare la parte del leone, e i prodotti possono costare anche il 25 per cento in meno. Ma qui entrano in gioco anche altri fattori, come i dazi doganali e i costi di esportazione, perché stiamo parlando di prodotti “made in Italy”.

In generale, rispetto alla Svizzera, l’Italia resta quindi più economica, ma è grazie al cambio favorevole, non tanto per un reale abbassamento dei prezzi. E i parcheggi dei nostri supermercati continueranno ad essere pieni di auto targate Ticino.

Chiara Frangi

e.marletta

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