Le Giromette e le Brazadelle. A scoprirle ci accompagnano Marina e Livio Lonati, abitanti del Sacro Monte, e conoscitori della storia locale.
Eccovi la storia delle Giromette. Marina Lonati ha realizzato di sua mano le tradizionali e locali GIROMETTE con delle variazioni sul tema. Ad esempio le 2 GIROMETTE che vedete confezionate (nella foto sotto, ndr) e adornate dal nastro giallo e le altre nei tovaglioli arancioni, sono GIROMETTE dolci e quindi commestibili al contrario di quelle con la piuma colorata (tradizionali) che servono solo per bellezza e che tanti anni fa venivano vendute come souvenir ,portatrici di “buono”, così si usava dire.
Per saperne di più, la GIROMETTA ha origini locali antichissime ed aveva diverse fatture. Veniva realizzata con gli avanzi della pasta per fare le BRAZADELLE che venivano dati ai bimbi per giocare e dalle loro manine risultavano diverse composizioni, cuoricini, quadretti, animaletti ecc ecc.
Le GIROMETTE erano un gioco ed era uso dire in dialetto che “i fieu in dre a fa i GIRUMET”. La maggior parte delle persone che conoscono la GIROMETTA, la identificano in quella a forma di soldatino con la piuma in testa la quale però nasce solo, si fa per dire, nel periodo napoleonico che la storia del borgo ricorda come un periodo tristissimo funestato da azioni vandaliche che sconvolsero la quiete del Borgo e che vide la fuga delle suore di clausura, il Santuario usato come sala da ballo da parte dei soldati occupanti e dove molti preziosi oggetti furono trafugati e mai più ritrovati.
Ecco in quel periodo nacque la GIROMETTA a forma di soldatino. Come noterete dalle foto, le vecchie GIROMETTE avevano una piuma di pollo in testa mentre quelle che vengono realizzate ora hanno piume artificiali per ovvi motivi igienici.
Le Brazadelle o il pane di Maria del S. Monte.
Nell’ antichità, il Santuario del S. Monte, era meta di numerosi pellegrinaggi votivi provenienti da numerose località vicine e non che in tali circostanze offrivano al Santuario, formaggi, olio, cera ecc per i quali, lo stesso Santuario, corrispondeva in modo proporzionale con un dono come del vino, per dissetare i pellegrini e delle Brazadelle. Cos’erano queste Brazadelle. Erano dei piccoli pani cotti sulle braci e benedetti affinché potessero essere portati anche ai malati ed a coloro i quali non avessero partecipato al pellegrinaggio.La storia delle Brazadelle è molto intensa ed è contemplata nei manoscritti conservati in curia. Io vi racconto qualcosa che mi lega al ricordo delle Brazadelle che ora non ci sono più. Quando ero bambino ricordo che questi piccoli pani venivano distribuiti dalle monache di Clausura. Bastava suonare la campanella del Convento per farne richiesta e loro le donavano ponendole nella “ruota degli esposti” accompagnandole con una pentola di acqua fresca ed un mestolo. Da bimbi ci si divertiva a suonare più volte al convento per farci dare le Brazadelle fingendo di essere pellegrini. Le suore, molto pazientemente stavano al gioco e noi eravamo molto orgogliosi, convinti di averle gabbate. Chissà quante risate si facevano ma noi eravamo i famosi GIUDÈ della Madona dul Munt. Non ci sono immagini ma pensate a delle ostie croccanti, ecco le Brazadelle dei miei ricordi sono fatte così.
E ci porta invece la sua esperienza, il viaggio alla ricerca di un’autentica Girometta nella Varese di oggi. È possibile trovarla?
Chiedo scusa, ho promesso ad un bambino, figlio di amici, di regalargli una girometta. Una di quelle, piccole, colorate che, correndo facevamo girare da bimbi. Sapete dove posso trovarla? Perche’ nessuno mi risponde?
Sicuro di trovarla corro al Sacromonte per acquistarla in una di quelle bancarelle sulla salita che porta al Santuario.
Come mai non ce ne sono piu’?
Vabbe’, vado dal Binda che lui le ha senz’altro, perche’ non ci avevo pensato prima.
Il Binda non è chiuso, non esiste più da anni. Vassalli, pure. El Cid stessa storia. Provo ad andare alla Standa, avranno quei giromettoni fatti a Taiwan ma almeno mantengo la mia promessa col bambino.
Oviesse? Me par de diventa’ mat!
Drinnnnn! Drinnnn!
Sono le 7.15, svegliati Fabrizio.