La triste realtà degli autobus cittadini

Il nostro viaggio nel trasporto pubblico di Busto Arsizio: sei le linee, tanti i problemi. Promosso solo il servizio scolastico. Di giorno e soprattutto la sera c’è poco da ridere

Prendere un mezzo pubblico a Busto Arsizio? Facile, se non si ha troppa fretta e si deve rincasare prima delle nove di sera. Impossibile invece se si hanno esigenze e orari completamente diversi.
Passando sotto la lente d’ingrandimento le sei linee urbane che si diramano nella città, è impossibile non notare mancanze a tratti marchiane che fanno retrocedere ancora di più l’offerta pubblica di Busto Arsizio.

Nulla da appuntare sul trasporto scolastico che ogni mattina traghetta centinaia e centinaia di studenti dalla fermata più vicina alla loro abitazione fino all’istituto tecnico o al liceo di turno, i problemi veri sorgono quando sono i comuni mortali che devono muoversi durante il giorno, anche in centro città. va per i settanta ed è pensionato da un bel pezzo. «Ho smesso di prendere la macchina tempo fa, non perché non sia in grado di guidare ma perché mi piace passeggiare in centro. Vengo da Sacconago, chi me lo fa fare di accendere la Panda per due chilometri di strada? Certo, di pomeriggio non è il massimo della vita aspettare il bus, soprattutto se piove perché alcune fermate non hanno nemmeno la pensilina e in certi casi le trovi pure rotte, poi non parliamo degli orari, se salta una corsa è finita, a dirla tutta i bus difficilmente sono in orario, io credo che un po’ sia colpa del traffico perché con gli anni questa città si è congestionata di macchine, ma d’altro canto penso che c’entri anche un po’ di inefficienza».