VARESE Tutti i virus informatici sono subdoli. Ma questo, in un’ipotetica classifica, si piazzerebbe senz’altro ai primissimi posti. Perché si “traveste” da Polizia di Stato ed estorce cento euro alle sue malcapitate vittime. Ci è cascato anche un varesino di 52 anni che ha denunciato la sua disavventura alla Polizia postale: quella vera, s’intende.
Agli agenti ha raccontato che lo scorso 28 luglio, accendendo il suo computer, si è visto apparire sul monitor un’inquietante schermata: un avviso della Polizia di Stato di Fiumicino che, oltre a bloccargli completamente il pc, gli contestava una serie di reati.
Il messaggio spiegava che, a causa delle visite a siti erotici e ad altri siti potenzialmente “pericolosi”, erano state commesse numerose infrazioni: dallo spam alla violazione del diritto d’autore (per la musica, i video e le immagini scaricate) fino alla violazione della privacy. A fare più impressione, però, sono probabilmente
le velate (ma non troppo) accuse di aver frequentato siti pedopornografici. Il bello (o il brutto) è che il virus mette anche in funzione la telecamera integrata o applicata al computer, dando l’impressione che la Polizia stia sbirciando (e magari registrando) anche il volto di chi sta davanti allo schermo.
«Io non sono un esperto di computer – racconta il varesino finito nel sacco – ho comprato il computer solo per tenermi in contatto con i miei figli che stanno in America. L’avviso era molto ben fatto. Sì, c’erano un paio di parole spagnole, ma non ci ho fatto granché caso. Spiegava che era possibile che io fosse capitato in quei siti senza volerlo, e che quindi se avessi pagato la multa entro 72 ore attraverso il sistema Paysafe, tutto si sarebbe risolto».
E il varesino ha pagato. «Lo stesso giorno mi sono recato al Penny Market di Varese – dice nella denuncia – e ho acquistato dieci Paysafecard del valore di dieci euro ognuna. Tornato a casa, ho inserito tutti e dieci i codici nella casella presente nella schermata e ho cliccato sul tasto “Pagare Paysafecard”. Dopo aver fatto tutte le ricariche, passate alcune ore (circa otto, ndr) il computer si è sbloccato. Nei giorni successivi sono venuto a conoscenza che si trattava di una nota truffa e che il messaggio non era stato inviato dalla Polizia, pertanto mi sono deciso a sporgere denuncia».
La sua preoccupazione, ora, è che nessun altro cada nella stessa trappola in cui è cascato lui.
Su alcuni siti specializzati (come ad esempio www.chiccheinformatiche.com ) viene spiegato come sbloccare il computer “blindato” dal virus. Ma se non si ha familiarità con l’informatica, basta portare il pc a un tecnico o a un amico “smanettone”.
Il varesino gabbato l’ha presa con filosofia. Anche perchè la Dea Bendata l’ha già risarcito. «Dopo aver pagato ho giocato al superenalotto e ho vinto 344 euro – dice – poi oggi (ieri, ndr) ne ho vinti altri cento. Non sono grandi cifre, ma per me che sono disoccupato vanno comunque bene».
e.marletta
© riproduzione riservata