Fino ad ora le parole d’ordine per la Varesina sono state quattro. Parole che stavano a indicare gli elementi primari da acquisire giornata dopo giornata per raggiungere la salvezza. Inizialmente il diktat era “carattere”, e la squadra lo ha messo in campo. Poi siamo passati a “lucidità”, e la squadra lo è stata nella quasi totalità delle occasioni. Infine siamo giunti a due parole d’ordine che contengono ognuna dei rimandi all’altra, ovvero “continuità” e “concretezza”; questo perché le fenici sono salite su un ottovolante che si sta rivelando poco divertente e molto snervante e che ha portato i rossoblù a perdere o pareggiare partite nelle quali il destino avrebbe potuto, o dovuto, riservargli una sorte migliore. Una continuità di risultati più che di prestazioni, perché come abbiamo spesso raccontato queste sono sempre arrivate. Una continuità che deve essere figlia di una concretezza dimostrata soltanto in parte dai ragazzi di mister Spilli. L’ultima partita ne è in parte un esempio. Il successo per 1 a 0 con cui la Varesina si è imposta sulla Folgore Caratese contiene degli aspetti utili per capire cosa funziona e cosa bisogna migliorare; l’approccio è stato ottimo, con una Varesina
subito aggressiva, vogliosa di ottenere dei punti molto importanti per la propria classifica, ma alle volte troppo frenetica e di conseguenza imprecisa nei passaggi. Dopo i richiami all’ordine da parte di Spilli, le Fenici hanno ritrovato lucidità e compattezza, non soffrendo la Folgore e creando tre occasioni da gol: i pali di Anzano e Mira, e il gol di Castagna. Una buona percentuale realizzativa per una Varesina non sempre così cinica, che si è poi dimostrata capace di soffrire nel finale resistendo con carattere da squadra vera. Un dato importante e significativo, anche se in almeno due situazioni le Fenici avrebbero potuto e dovuto chiuderla, risparmiandosi così un finale thriller con la Folgore vicina al pareggio in un’occasione. La Varesina è stata quindi continua perché ha riproposto la voglia di lottare, la volontà e il gioco richiesto dal proprio allenatore. È stata concreta perché ha saputo soffrire, è stata più incisiva sotto porta, nonostante meno occasioni da gol rispetto ad altre uscite, e ha soprattutto ha vinto. Tutto questo andrà ripetuto già venerdì, in occasione dell’anticipo ad Inveruno, cercando di limare gli ultimi dettagli per assimilare una volta per tutte anche queste due parole d’ordine.