Dopo decenni segnati da inquinamento e divieti di balneazione, il Lago di Varese sta ritrovando salute e dignità ambientale. I dati più recenti confermano un miglioramento significativo delle acque, frutto di interventi strutturali e continui monitoraggi avviati da Regione Lombardia, sotto la regia dell’assessorato all’Ambiente e Clima, guidato da Giorgio Maione, in sinergia con i soggetti locali.
Assessore Maione, dopo anni di criticità legate all’inquinamento e alla balneabilità, qual è oggi lo stato di salute del lago di Varese dal punto di vista ambientale e della qualità delle acque? Si può dire che gli interventi messi in campo abbiano già prodotto risultati misurabili?
Il Lago di Varese sta rinascendo grazie a un costante e lungimirante impegno della Regione Lombardia. Iniziato decenni fa con la realizzazione della rete fognaria, il processo ha visto un punto di svolta con la riattivazione nel 2020 dell’innovativo impianto di prelievo ipolimnico, che ‘pulisce’ il fondo del lago rimuovendo tonnellate di sostanze inquinanti. Questi interventi hanno permesso di ridurre drasticamente le concentrazioni di fosforo, passato da circa 400 negli anni ’70 a 80-90 nei due decenni
scorsi a 49 microgrammi nel 2024.A conferma di questi progressi, tutti i cinque punti monitorati per la balneabilità sono conformi e di qualità, garantendo alti standard di sicurezza grazie a controlli costanti. Questa rinascita del Lago la ritengo una vittoria per tutta la comunità, il turismo e la qualità della vita dei cittadini, dimostrando come gli investimenti e la buona politica di Regione Lombardia e di tutti gli enti coinvolti stiano portando risultati concreti e duraturi.
A che punto è lo stato di attuazione dell’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST) per il risanamento del lago di Varese? Quali interventi sono già stati completati e quali risultano in ritardo o necessitano di ulteriori risorse?
Stiamo guidando con investimenti significativi e un piano d’azione molto preciso il risanamento del Lago di Varese. Dal 2019, attraverso l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale (AQST), sono stati stanziati circa €13,5 milioni (di cui € 10 milioni regionali) nel primo periodo (2019-2023), spesi per efficientare la rete fognaria, adeguare gli scolmatori, realizzare impianti di fitodepurazione e vasche per la gestione delle acque piovane e riattivare l’impianto di prelievo ipolimnico.
Nel periodo (2024-2026) prevediamo un ulteriore stanziamento di circa € 9 M (7 milioni regionali), che includerà il revamping dell’impianto di depurazione di Gavirate. L’impianto di prelievo ipolimnico è stato migliorato, e a breve sarà alimentato in parte da un nuovo impianto fotovoltaico.
Da quest’estate, inoltre, partirà un monitoraggio approfondito di tutti gli affluenti del lago per individuare e risolvere ulteriori criticità. Il cronoprogramma è in linea con le tempistiche, confermando l’impegno di restituire il Lago di Varese alla piena fruibilità dei cittadini.
Assessore, guardando al futuro, quali sono le prospettive di valorizzazione sostenibile del lago di Varese? Regione Lombardia intende promuovere nuovi progetti per il turismo lento, la mobilità dolce sul lago il rilancio della pesca? Quale futuro è stato pensato per il lago di Varese?
Sono in corso iniziative importanti volte alla salvaguardia della biodiversità e al riequilibrio ecosistemico della fauna ittica lacustre. Infatti, è in fase di elaborazione un business plan dettagliato, finalizzato a valutare la sostenibilità economica dell’introduzione sul mercato di specie ittiche quali il siluro e il carassio. Stiamo lavorando anche per la riqualificazione dell’incubatoio ittico di Gavirate, un investimento essenziale per l’ottimizzazione della qualità genetica e sanitaria delle specie autoctone e alloctone immesse nel bacino lacustre.
Prevediamo anche lo sviluppo di un sistema di navigazione elettrica sul lago, concepito per promuovere una mobilità più sostenibile e a basso impatto ambientale e la realizzazione di un’infrastruttura di ricarica lungo le sponde del lago, indispensabile per il supporto alle imbarcazioni elettriche.
Nel 2026 terminerà l’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale, che è già stato prorogato di tre anni rispetto alla scadenza naturale: cosa succederà alla fine dell’anno prossimo? Regione Lombardia è stata il motore e il fulcro del rilancio, ma senza una regia forte non si rischia di vanificare gli sforzi fatti?
Per il 2026, vogliamo definire e strutturare un modello organizzativo e gestionale innovativo. Questo è fondamentale per consolidare il prezioso capitale di relazioni e la rete sinergica che l’AQST ha costruito negli anni con i suoi promotori e aderenti, garantendo la continuità e l’espansione dei progetti condivisi. Il nostro scopo non si limita al pieno risanamento della qualità delle acque, ma si estende alla creazione di progettualità realmente sostenibili, capaci di generare valore a livello ambientale, economico e sociale. Sarà importante estendere e potenziare la partecipazione del settore privato, coinvolgendolo attivamente attraverso nuove forme di partenariato e sponsorizzazione. Questo consentirà di mobilitare risorse finanziarie per iniziative che siano anche motore di sviluppo socioeconomico integrato per l’intera area.
La sfida sarà coniugare tutela ambientale, fruibilità e sviluppo economico, evitando che i risultati raggiunti vadano dispersi. Il Lago di Varese, da simbolo di criticità ambientale, è pronto a diventare modello di rinascita sostenibile per tutto il territorio lombardo.